Quella trasferta a Novara di sei anni fa

Il Novara mi riporta ai tempi di una delle prime trasferte in un campo di provincia. Località Serie C1 girone A, anno di disgrazia calcistica 2005-2006. Per la città di Novara si tratta di un evento pazzesco. I giornali locali sono inutilmente preoccupati per l’invasione di circa 3.000 poco gioiosi tifosi rossoblù. Il pubblico di […]


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Il Novara mi riporta ai tempi di una delle prime trasferte in un campo di provincia. Località Serie C1 girone A, anno di disgrazia calcistica 2005-2006. Per la città di Novara si tratta di un evento pazzesco. I giornali locali sono inutilmente preoccupati per l’invasione di circa 3.000 poco gioiosi tifosi rossoblù. Il pubblico di casa è festante ed emozionato: gli azzurri vengono ritrasmessi per la prima volta sui moderni canali satellitari della pay tv.

Gazzoli, Ambrogioni, De Angelis, Stellini, Bacis; Tedesco, Minetti, Coppola, Sinigaglia, Zaniolo, De Vezze. A pensarci oggi l’undici titolare del Grifone è da brividi.

Il Vecchio Balordo, nonostante un rigore sbagliato, riesce a passare in vantaggio con un tocco sotto porta di Tedesco al 40° del secondo tempo. Il Genoa viene comunque agguantato da un gol di tale Elia, ovviamente allo scadere, ovviamente su svarione difensivo.

Un importante esponente della società ospitante mi disse, a fine partita, di non avere mai udito in vita sua un boato come quello esploso al gol di Tedesco dai genoani assiepati sulle gradinate del Piola. E aggiunse di aver ammirato un popolo forte della propria dignità, compostezza, forza d’animo e tenacia.

La compagine piemontese, cui va tutta la nostra simpatia, scende in una Genova colpita dalle ire della Natura e dalla eccessiva “mala gestio” della cosa pubblica. Che gli azzurri di Novara siano i primi testimoni dell’inizio della risalita da una tragedia, questa volta, vera.

Forza Genova!

Federico Santini

federico.santini@yahoo.it

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