Quanto costa la passione del tifoso genoano

“Il Genoa è dei Genoani”. A molti questo aforisma potrebbe suonare pura demagogia, ma noi abbiamo voluto fare alcuni semplici calcoli, per dimostrare la veridicità, quantomeno affettiva, di questo teorema. E determinare il “quantum” di quei tifosi che pagando il biglietto versano ogni anno, direttamente o indirettamente, nelle casse della società Genoa CFC. Ogni tifoso, […]


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“Il Genoa è dei Genoani”. A molti questo aforisma potrebbe suonare pura demagogia, ma noi abbiamo voluto fare alcuni semplici calcoli, per dimostrare la veridicità, quantomeno affettiva, di questo teorema. E determinare il “quantum” di quei tifosi che pagando il biglietto versano ogni anno, direttamente o indirettamente, nelle casse della società Genoa CFC.

Ogni tifoso, sopratutto in tempi di tornelli, restrizioni e telecamere negli spogliatoi, ha in casa un decoder che consente di sintonizzarsi per seguire le gesta del Vecchio Balordo, in casa e in trasferta. L’esborso viaggia, al netto di costi di installazione e varie opzioni speciali, da un minimo di 288 euro a un massimo di 396 euro per i pacchetti più “asciutti”. Se poi un tifoso volesse acquistare la tessera DNA Genoa (12 euro) potrebbe abbonarsi alle partite in casa versando nelle case sociali 190 euro per un posto in Gradinata Nord oppure 250 euro per i Distinti. Ghiotta l’occasione di aggiungere 50 euro e prenotare la nuova divisa della prima squadra ridisegnata dal nuovo sponsor tecnico per l’occasione. Dunque il totale stadio+pay tv va dai 490 euro annui, minimo sindacale per un giovane allo stadio da single, agli oltre 700 euro che garantiscono un posto nei distinti a un uomo senza velleità di “torcida”. I costi aumentano rispettivamente di 304 euro e di 374 euro se i due di cui sopra desiderassero andare allo stadio con la compagna e con un figlio. Siamo attorno a 800 o 1.000 euro annui per nucleo familiare.

Sappiamo anche che i tifosi abbonati, solitamente, amano spostarsi per seguire i propri beniamini in trasferta, leggi restrittive permettendo. Cinque trasferte “vicine” significavano almeno altri 300 euro annui a persona (30 di biglietto e 30 di viaggio al colpo), che lievitano a 350 euro aggiungendo il costo del derby sulla carta fuori casa e una o due partite di Coppa Italia.

Insomma, sia per il single spesso in trasferta, sia per il nucleo familiare che viaggia meno, l’esborso di almeno 1.000 euro per “aficionado”, con o senza tessera del tifoso, è una stima quasi ottimistica. E parliamo di opzioni basiche, “popolari”, non da tribuna e senza trasferte in Europa, a Bormio o nella Val di Sangro. Il tutto senza contare l’acquisto di gadget ufficiali e/o di giornali più o meno specializzati, che fanno lievitare ancor più il carovita ufficiale da tifoso.

Insomma, alla fine dei conti è un po’ come se ognuno di noi, ogni anno “versasse” nella società Genoa un mese del proprio stipendio. A dimostrazione che ogni Genoano, ogni anno, il “suo” Genoa “se lo compra e ricompra”, almeno affettivamente.

Federico Santini

RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO CONSENTITA SOLO PER ESTRATTO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

P.S.: anche per questo siamo convinti che partecipare al progetto di www.uncuoregrandecosi.it sia il modo migliore di investire/donare qualche soldino a questa iniziativa che da lustro a tutta la tifoseria genoana.

 

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