Perché, con tanti allenatori liberi, proprio Del Neri?

Mister Gigi Delneri è il nuovo allenatore del Genoa. Mister Gigi è un ottimo allenatore, anche se ha fallito tutte le grandi occasioni capitategli, vedansi le esperienze di Oporto, Roma e Torino sponda Juventus. Specialista del 4-4-2, il Friulano è stato l’interprete della Ternana dei miracoli, del Chievo dei miracoli, dell’Atalanta dei miracoli. Ed anche […]


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Mister Gigi Delneri è il nuovo allenatore del Genoa.

Mister Gigi è un ottimo allenatore, anche se ha fallito tutte le grandi occasioni capitategli, vedansi le esperienze di Oporto, Roma e Torino sponda Juventus. Specialista del 4-4-2, il Friulano è stato l’interprete della Ternana dei miracoli, del Chievo dei miracoli, dell’Atalanta dei miracoli. Ed anche della Sampdoria dei miracoli. Ecco perché la sua chiamata lascia decisamente perplessi. Diciamo subito che Delneri è una persona per bene, intelligente, capace, educata. E che avremmo ingaggiato mille volte in passato.

Ma partiamo anche dal chiaro presupposto che l’arrivo di Del Neri non modificherà il valore del Genoa attuale, la cui rosa resta mediamente scarsa.

Continuiamo sul presupposto che l’arrivo di Del Neri non potrà più di tanto incidere sul valore del Genoa futuro. Il nuovo Mister, infatti, non è solito legarsi per troppo tempo ad alcun Club, anche in caso di insperati miracoli sportivi (Sampdoria docet..).

A questo punto ci chiediamo perché chiamare sulla panchina del Genoa un signore (rammento, bravissimo) che può vantare nel proprio curriculum vitae due importanti stagioni nella Sampdoria, una da calciatore con addirittura un gol segnato nel derby, e una da allenatore con una storica qualificazione ai preliminari di Champions League.

E’ vero che viviamo nel mondo globalizzato del pallone, e uno cambio stracittadino, in alcune città, non sorprendere. E’ vero che viviamo un calcio in cui tutti, a parole, si dichiarano professionisti, salvo poi baciare maglie, indossare sciarpe, correre sotto curve. E’ vero che nel grande circo della Serie A non c’è posto per le bandiere. E’ vero che il calcio di oggi è uno show-business, non uno sport. E’ vero che i Presidenti devono pensare ai bilanci e non alla passione dei tifosi.

Ma è anche vero che Del Neri, comunque, non porterà al Genoa lo scudetto, Del Neri non condurrà il Vecchio Balordo in Champions League. Del Neri continuerà a far lottare il Grifone in una terra che spazia dal terz’ultimo posto alla “parte sinistra della classifica”. Sino al prossimo cambio.

E non vogliamo nemmeno sentirci dire che dobbiamo aspettare e valutare i risultati del campo. Ci sono cose più importanti del risultato. Ed essere genoano non è un discorso di risultati. Fosse un discorso di risultati, avremmo già tutti cambiato squadra da tempo.

Al Genoa dovrebbe contare solo lo spirito di appartenenza, la storia, la tradizione, la voglia di combattere, la maglia, l’esclusività dell’essere genoano.

Riteniamo che far sedere Del Neri, sulla panchina che fu di Simoni, di Scoglio, di Torrente, di Onofri è dal punto di vista dell’entusiasmo, della passione, dell’affetto e dell’amore una scelta inspiegabile. Purtroppo l’ennesima.

Perché, con tanti allenatori liberi, proprio Del Neri?

Federico Santini

federico.santini@yahoo.it

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