Occorre una decisa reazione psicologica per vincere a Verona

Il Genoa non riesce a vincere nemmeno contro l’Atalanta e vede la morte sportiva in faccia. Gli errori sono i soliti. Giocatori mezzi addormentati (Immobile, Kucka), deconcentrati (Jankovic), grassocci (Frey), frettolosi (Antonelli), nervosi (Manfredini) irruenti (Granqvsit), etc… Fateci caso, il Genoa è talmente deconcentrato che fatica anche a mettere il pallone in area da calcio […]


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Il Genoa non riesce a vincere nemmeno contro l’Atalanta e vede la morte sportiva in faccia.

Gli errori sono i soliti. Giocatori mezzi addormentati (Immobile, Kucka), deconcentrati (Jankovic), grassocci (Frey), frettolosi (Antonelli), nervosi (Manfredini) irruenti (Granqvsit), etc…

Fateci caso, il Genoa è talmente deconcentrato che fatica anche a mettere il pallone in area da calcio d’angolo. Un vero peccato, considerando la nutrita pattuglia di saltatori che il Grifone può vantare.

Fortuna vuole che il Chievo sbanca Siena. Siena che ha il coraggio di lamentarsi, nonostante il clamoroso fuori gioco grazie al quale ha vinto a Pescara. E alla fine di questo surreale weekend italiano, il Vecchio Balordo ha guadagnato 1 punto. Il problema resta quello della non vittoria. Nonostante vantaggi iniziali anche fortunosi (contro Siena e Atalanta stessa) e schieramenti molto prudenti.

La reazione deve essere psicologica.

L’auspicio è che i calciatori del Genoa si siano, tra sabato e domenica, sentiti male, malissimo, e sia siano spaventati tanto, tantissimo. E, come successo a Palermo, la paura e il sollievo per il pericolo scampato costituiscano la molla per reagire e trovare forze mentali insperate e tornare a vincere.

La trasferta di Verona costituisce una opportunità eccezionale. Inutile pensare a portare a casa un pareggio. Il Chievo vorrà vincere per salvarsi matematicamente.

Il Genoa deve cercare quindi di vincere, senza fare calcoli sul successivo turno interno contro un Pescara che sarà tutto tranne che arrendevole, e che comunque ieri ha rischiato di sconfiggere la Roma dei Totti, Lamela, Destro, Osvaldo. Il Grifone deve pensare solo a vincere. Se poi il Grifone alla fine sarà pareggio, amen. Ma andare in terra scaligera tirando al pareggio per paura di perdere sarebbe la garanzia di sconfitta.

Serve voglia di vincere.

Federico Santini

federico.santini@yahoo.it

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