Il derby della rivincita del Popolo rossoblù

Il Popolo rossoblù indossa lo smoking delle grandi occasioni e si presenta al Gran Galà del Luigi Ferraris di Genova bello come non mai. L’aspettativa è chiara: vincere. Vincere per mandare la Sampdoria in Serie B. Vincere per cancellare anni di spocchia e presunzione calcistica. Vincere per azzittire i poteri forti cittadini. Vincere per azzerare gli […]


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Il Popolo rossoblù indossa lo smoking delle grandi occasioni e si presenta al Gran Galà del Luigi Ferraris di Genova bello come non mai. L’aspettativa è chiara: vincere. Vincere per mandare la Sampdoria in Serie B. Vincere per cancellare anni di spocchia e presunzione calcistica. Vincere per azzittire i poteri forti cittadini. Vincere per azzerare gli imbarazzanti appelli di certi politici. Vincere per ammutolire chi odia il Genoa. Vincere per sconfiggere l’”intellighenzia” cittadina che non si è mai degnata di una parola, di un gesto, di un atto nei momenti in cui il Genoa ha rischiato di morire.

Il Popolo rossoblù vuole la Rivincita con la “R” maiuscola contro tutto e tutti.

Il Genoa inaspettatamente sbaglia approccio alla partita: proteste, isterismi, falli inutili e fastidiosi, un oceano di cartellini gialli e un mare di passaggi sbagliati.

La squadra di Ballardini gioca una partita “al contrario”. La Samp è più tranquilla e ha nervi più saldi. Da non credere.

I tifosi se ne accorgono e invitano i giocatori a tirar fuori gli attributi, soprattutto perché realizzano che la grande occasione sta sfuggendo per un approccio mentale nervoso, perdente e imperdonabile.

Forse l’unico appunto, veniale peraltro, che si può muovere al Popolo rossoblù è di essere partito a sottolineare il significato di questa partita e caricare la squadra già un mese prima, e quindi troppo da distante. Ma i tifosi fanno i tifosi, non gli psicologi.

Noi genoani però troppo spesso vediamo spettri di torte ovunque. Marco Rossi & Cò non erano sereni ed è vero che hanno giocato veramente male, rischiando di compromettere tutto. Ma la loro aggressività e i tanti cartellini incassati dimostrano che volevano vincere e non regalare punti alla Samp.

I giocatori hanno però sbagliato a offendersi e non festeggiare sotto la Gradinata; i ragazzi avrebbero dovuto capire che questa partita valeva molto più per il Popolo che per loro. Perché offendersi?

Il grandissimo Mauro Boselli entra nella leggenda con un gol straordinario al 97esimo in un derby che il Genoa, reso dai tanti nemici immortale, vince in maniera assolutamente immeritata.

Per il Popolo rossoblù, così, è ancora più bello.

Genoa solo Genoa e basta.

Federico Santini

federico.santini@yahoo.it

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