UN TACCO DI CLASSE: mistero Grifo

La difesa che imbarca gol, il calo di gioco e prestazioni: il Genoa è cambiato dal girone di andata, ecco i motivi


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E’ difficile capire oggi la situazione del Grifo. Una situazione non pericolosa (proprio perché noi crediamo a chi dice che la retrocessione è impossibile. Qualche preoccupazione comunque noi l’avremmo…), ma che si dimostra abbastanza ingarbugliata. Difficile dare e trovare certe risposte a certe realtà tecniche e psicologiche che contraddistinguono oggi il Genoa.

Eccone alcune: ma è mai possibile che una difesa tra le più forti del campionato fino a qualche mese fa, prenda 10 gol in tre partite? Ed è possibile che prenda una decina di gol su “palle inattive”? Chi è in grado di dare risposte a questi interrogativi?

Ancora: come si spiega che improvvisamente, solo perché è stato ceduto un solo uomo ancorché importante come Rincon, il centrocampo sia letteralmente scomparso? Chi è in grado di dare una risposta?

E infine: com’è possibile che una squadra gagliarda, con una forte voglia di dare sempre il massimo e che nella prima parte del campionato ha raccolto una eccellente quantità di punti, improvvisamente cali di tono e diventi una specie di “larva” che dimostra pigrizia, rassegnazione, calo di tensione? Chi può dare una risposta?

Conclusione: la risposta, sapete, sta nel “caso”, nel destino che accompagna sempre una squadra durante un campionato. Il “caso” è sempre il vero protagonista: il “caso” per cui si accavallano tanti fattori insieme e fanno arrivare a questi risultati, purtroppo, negativi.

Poi ci sono, naturalmente, anche responsabilità umane: ma credete, nel calcio accadono fatti a volte soprannaturali e poi, io dico sempre che il Genoa è davvero un “fenomeno paranormale”.

Responsabilità personali: certo. Juric ha certamente delle colpe, probabilmente non ha ancora l’esperienza, per esempio di Gasperini, e lo spogliatoio non riesce a gestirlo, psicologicamente, in modo positivo.

Così anche Preziosi forse poteva pensare al tempo giusto, sapendo di vendere Rincon, per trovare un bel centrocampista di contrasto. Invece ora si arrangia cercando qualche “rincalzo” a basso prezzo.

D’altra parte Preziosi è sempre stato molto coerente. Aveva affermato: “Io più di tanto non posso fare, ma cercherò di fare una formazione dignitosa”. Così è stato. Ed aveva anche detto che il bilancio aveva bisogno di rafforzarsi e che quindi qualche cessione sarebbe stata necessaria. Tutto giusto. Ma non si pensava che la squadra tutta avesse questa caduta verticale e che anche molti infortuni avrebbero contrassegnato questo inizio del girone di ritorno: indubbiamente lo stop di Veloso (i suoi contestatori ora si rendono conto di quanto fosse importante…) poi quella di Rigoni, poi l’espulsione e l’infortunio di Cataldi, poi Perin tre volte abbattuto. Onestamente, altro che scongiuri bisognerebbe fare.

Per concludere, si spera ora che finalmente tutti tentino un riscatto psicologico (perché di questo si tratta…non si può infatti avere paura quando capita una punizione da metà campo e palla inattiva), che le parole di Burdisso (“Questa maglia va onorata”) siano veramente leali e che le previsioni di Juric (“quando ci saremo tutti, torneremo a fa gioco e punti”) siano rassicuranti. Per il resto non dimentichiamo che il calcio è un fenomeno fantascientifico che ha come sua caratteristica principale l’imprevedibilità. Per cui, chissà, che domenica non si faccia “viola” la viola…e auguri!

Vittorio Sirianni

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