Vittoria che dà morale al Genoa, ma nessuno si illuda

Restano ancora tanti problemi nella formazione di Shevchenko chiamata a compiere un miracolo dopodomani all’Olimpico contro la Lazio

Marco Liguori

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Finalmente, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, è arrivata ieri sera la prima vittoria per il Genoa americano e per Shevchenko alla sua guida: 1-0 alla Salernitana e accesso agli ottavi di Coppa Italia. Da apprezzare molto la forza di volontà dei giocatori e soprattutto di Ekuban, servito in area da Kallon: non ha mezzi tecnici, ma il gol l’ha voluto e cercato, pressando Di Tacchio e costringendolo alla carambola che ha regalato il punto dell’agognata vittoria. Proseguendo sui lati positivi, i primi 30 minuti i rossoblù hanno offerto qualche buon sprazzo di gioco oltre a qualche occasione sotto porta. Non c’è nulla da fare: il merito di questa ripresa, seppur breve, è il rientro di Destro, senza il quale il Grifone non riesce ad essere incisivo negli ultimi 16 metri.

La vittoria di ieri non deve però illudere: la qualità della rosa resta mediocre e male assortita, non dimentichiamolo. Manca un direttore d’orchestra a centrocampo: Galdames ieri era un “arrangiatore”, Badelj per il momento è sparito. Manca chi tira da fuori, chi sappia battere le punizioni in modo da mettere in difficoltà gli avversari: purtroppo, non basta solo la buona volontà a sopperire a tutto questo.

Dopodomani è già tempo di serie A contro la Lazio a Roma: ma perché la Lega mette in modo ravvicinato coppa e campionato, penalizzando il Genoa che non ha certo due squadre pronte e attrezzate? E che dire dei tifosi: a quanto ci risulta molti club diserteranno la trasferta all’Olimpico per l’orario più che scomodo (venerdì alle 18,30). Il Grifone affronterà i biancocelesti che hanno una difesa molto perforata (32 gol contro i 34 rossoblù) ma l’attacco è da prendere con le molle (33 reti contro le 18 genoane). La squadra di Sheva è chiamata a compiere un miracolo: un punto sarebbe l’ideale per sganciarsi almeno da quota 10 punti. Tanto, tanto difficile, ma bisogna almeno provarci: passo e chiudo!

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.