Ancora una volta, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, il Genoa ha giocato soltanto spezzoni di gara ed ha perso. Era già accaduto contro la Lazio: i rossoblù hanno avuto un approccio timido, per poi riprendersi (almeno in parte) dopo il primo gol subito e poi riprendersi dal torpore nel finale. E’ vero che oggi pomeriggio al Ferraris c’era un Sassuolo in forma e con in testa l’obiettivo Conference League, ma il Grifone è apparso a lungo poco convinto, senza l’aggressività di una squadra che deve salvarsi. C’è l’attenuante delle tre assenze pesanti di Strootman, Criscito e Biraschi, tre giocatori importanti per gli equilibri tattici, ma non ci si può nascondere dietro questo motivo. Ballardini non ha colpe o se ne ha, sono poche: la squadra non sembra aver capito che la retrocessione resta ad oggi ancora un pericolo. Un aiuto è arrivato dalla fortuna, con il Cagliari che ha battuto il Benevento: gli Stregoni restano terzultimi a cinque punti di ritardo dal Genoa, ma i rossoblù non devono e non possono cullarsi sugli allori. Nella terzultima giornata di campionato, in programma nella serata di mercoledì prossimo, c’è la trasferta contro il Bologna ormai salvo (+9 dal Benevento): dovrebbe anche rientrare Strootman dopo i suoi problemi di gastroenterite. Ma occorre che la squadra si svegli: una vittoria eliminerebbe il (ahimé, consueto da qualche anno a questa parte) patema d’animo della permanenza in serie A. L’occasione è ghiotta, poiché il Benevento andrà a Bergamo ad affrontare la “schiacciasassi” Atalanta: in caso di sconfitta (o pareggio) degli Stregoni e contemporanea vittoria del Genoa, per quest’ultima sarebbe terminato il campionato visto che avrebbe 8 punti di vantaggio a due giornate dal termine. Così i rossoblù potranno festeggiare l’obiettivo raggiunto nel turno successivo con l’Atalanta, mangiando i pansotti e polenta taragna, per poi concludere con caffè e pistokeddos a Cagliari. Ma a Bologna bisogna conquistare tre punti, per evitare calcoli, calcoletti e tabelle salvezza.
Sul gol annullato a Zajc dico soltanto che il club più antico d’Italia deve farsi sentire nelle opportune sedi istituzionali: dopo il rigore negato per il fallo di Esseryc su Zappacosta e la mancata espulsione di Terzi per aver bloccato Pandev in chiara occasione da gol, la misura è ormai colma. Qui c’è un problema di interpretazione delle norme, condotto in modo discrezionale: Mariani era davanti a Destro nel momento in cui ha commesso il presunto fallo su Locatelli. Sì, avete capito bene, presunto: visto che Mariani ha deciso di lasciar correre ed era tutto regolare. Ma stavolta il Var ha deciso di intervenire, mentre nei due episodi di Genoa-Fiorentina e Genoa-Spezia non ha ritenuto di farlo. Dov’è la linearità di comportamento?
Testa a Bologna, dunque: sperando, dopo due consecutivi “pansotti time” andati di traverso, di gustare a cena degli ottimi tortellini al ragù. Passo e chiudo!