Verso Genoa-Fiorentina, Dario Baldi a PG: «Sfida tra due squadre che si devono ancora scoprire»

Il giornalista di Fiorentinanews: «Da una parte ci sarà un Grifone che ha voglia di stupire alla prima in casa. Dall’altra i Viola che avranno Ribery che si è allenato per una settimana intera con la squadra»

Favilli
Favilli durante Genoa-Fiorentina nel dicembre 2018 (foto di Genoa CFC Tanopress)

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In vista del match di domenica sera con la Fiorentina al “Ferraris” che segnerà il debutto del nuovo Genoa di mister Andreazzoli davanti al pubblico rossoblu, abbiamo interpellato il collega Dario Baldi di Fiorentinanews per parlare di questa sfida affascinante. Una gara che potrebbe lanciare il Grifone come possibile sorpresa della serie A.

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E’ cambiato tanto dallo scorso maggio. Tantissimo. L’arrivo di Rocco Commisso a Firenze, con la conseguente acquisizione societaria, ha portato un vento di entusiasmo ed ottimismo in una città che vive per la sua squadra. Negli ultimi periodi, Firenze si era assopita in un disinnamoramento ed i tifosi si erano allontanati dalla loro più grande passione, la Fiorentina. Da Giugno ad oggi, nonostante qualcuno abbia ancora da ridire, c’è un’aria completamente nuova e differente, oserei dire di speranza. La nuova proprietà ha subito capito cosa è Firenze e cosa sono i fiorentini che, fin da subito, hanno inseguito Rocco Commisso e la nuova dirigenza in ogni attimo della giornata. Gli statunitensi, a sorpresa, hanno ricambiato l’affetto e si sono lasciati trasportare dalla città. Rocco Commisso si sente “gigliato”, Joe Barone non rinuncia mai ad un momento con i tifosi e questo affetto, lo si è visto anche nello stupore di Commisso durante la finale del Calcio Storico Fiorentino.
La città ed i tifosi viola amano Rocco Commisso e la sua famiglia e viceversa. L’arrivo di Ribery, settimana scorsa, ha portato ancora più euforia e, nonostante la squadra non sia ancora finita, Firenze sogna.

Montella non ha ancora vinto in campionato dal suo ritorno. Quanto può essere un peso questo dato statistico?
Non gli darei troppo peso. Dall’arrivo di Vincenzo Montella ad oggi è cambiato tutto. Dall’atmosfera al modo di fare fino agli stimoli che, grazie alla proprietà, sono sempre tanti. Vincenzo Montella è davanti ad un anno importante perché, dopo esser arrivato come traghettatore, deve dimostrarsi ancora una volta. Sono finiti gli anni della Fiorentina tiki-taka, ovvero del Montella I e deve riuscire a dare carattere ad una formazione nuova.

La Fiorentina è attrezzata per centrare l’Europa?
Non saprei dare un voto ancora a questa squadra. La Fiorentina, ad oggi, è ancora incompleta in alcune sue parti e queste lacune si sono viste sia in Coppa Italia col Monza che Sabato contro il Napoli.
Ad oggi è una formazione che ha voglia di far bene ed è motivata da un pubblico, come quello di Firenze, che ha voglia di vedere grande calcio.
E’ arrivato Dalbert come terzino sinistro, che cercherà di riscattare l’ultima stagione in nerazzurro, ma a questa Fiorentina per essere da Europa manca un difensore centrale di riserva se dovesse, come sembra, partire Ceccherini. Inoltre, servirebbe un esterno sinistro come quel Rodrigo De Paul accostato negli ultimi giorni, per dare esperienza e far crescere anche Riccardo Sottil ed una punta di peso. Se il Cholito Simeone, dovesse andarsene, Dusan Vlahovic può dire la sua, ma non è una certezza per tutto il campionato e, se davvero la Fiorentina vuole inseguire l’Europa ha bisogno di un Nove. Infatti, anche gli esperimenti con Boateng falso nueve non hanno portato buoni frutti. Per lottare per l’Europa servono innesti, oltre all’entusiasmo ma la Fiorentina di quest’anno potrà comunque dire la propria, anche contro le grandi.

Come mai, secondo lei, l’ex rossoblu Simeone non è riuscito ad imporsi a Firenze?
Firenze è una piazza dove devi essere campione nella testa prima che sul campo. Dopo qualche errore vieni subito marchiato e Giovanni Simeone è entrato in un circolo vizioso da cui non è più uscito. Errori su errori dipesi dalla voglia di stupire che poi si è mescolata con la paura di fallire. Giovanni Simeone ha dimostrato, anche qua, di poter far bene ma poi ha lasciato scivolare le proprie emozioni davanti alle sue qualità. Basti pensare a quando segnò contro l’Empoli e zittì con il dito la Curva. Poi si scusò con un «ho passato momenti difficili». Sono gesti brutti verso chi, comunque, paga per venire a vederti sempre.

Che partita si aspetta domenica al “Ferraris”?
E’ una partita da guardare, sia a Genova che a casa. Sono due squadre che si devono ancora scoprire, con tante novità e che vogliono far bene. Da una parte ci sarà un Genoa che, dato da molti come sorpresa, ha voglia di stupire alla prima in casa. Dall’altra una Fiorentina, che potrà far vedere uno/due innesti nuovi, e che avrà dalla sua un Ribery che si è allenato per una settimana intera con la squadra.
L’intesa si trova lavorando e la Fiorentina la sta cercando. La partita di domenica, sarà il vero banco di prova per capire se e quanto questa Fiorentina può sognare l’Europa.

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