UN TACCO DI CLASSE: Rigoni, Perin e Tullo personaggi rossoblù del momento

Vogliamo fare una passerella dei “personaggi” rossoblù del momento? Quelli che stanno offrendo una prestazione decisiva? Allora partiamo da RIGONI. Domenica scorsa c’era in tribuna la sua bella signora ad applaudirlo: per questo, forse, ha realizzato il gol vittoria, bello, sicuro, pimpante. Un abbraccio affettuoso con la sua Giada e una dichiarazione forte: “Se giochiamo […]


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Vogliamo fare una passerella dei “personaggi” rossoblù del momento? Quelli che stanno offrendo una prestazione decisiva? Allora partiamo da RIGONI. Domenica scorsa c’era in tribuna la sua bella signora ad applaudirlo: per questo, forse, ha realizzato il gol vittoria, bello, sicuro, pimpante. Un abbraccio affettuoso con la sua Giada e una dichiarazione forte: “Se giochiamo sempre così andiamo a nozze”.

Rigoni potrà essere un elemento fondamentale nello schieramento tattico: uomo più che puro per il centrocampo, di capacità offensive. Uno che, come si dice, si inserisce. E domenica lo ha dimostrato sbagliando, purtroppo, una prima palla straordinaria e poi realizzando il gol vincente.

PERIN. È stato molto applaudito alla “Domenica Sportiva”, ha parlato da vero “bravo ragazzo”. E la Versace, donna sensibile, quando se ne è andato stringendo la mani a tutti, ha sussurrato: “Davvero un bel ragazzo, simpatico ed educato”.

Perin è oggi, sicuramente, il miglior portiere italiano dopo Buffon, è il suo erede e bisogna stare attenti a difenderlo, perché, come si sa, la geopolitica imperversa. E un esempio piò essere il bravissimo Donnarumma, classe ’99, che con i suoi 17 anni fa scalpore. E qualcuno, a Milano, lo ha definito a sua volta erede di Buffon, ma per fortuna le sue “cappelle”, il caro pupillo di Galliani, le sta commettendo. Ma, si sa, che se uno gioca nelle “big” ha un peso diverso. Ecco perché bisogna stare attenti a non farsi rubare il nostro Mattia.

TULLO. È un simpatico e preparato parlamentare rossoblù. Tanto che sul “Venerdì” di “Repubblica” è stato portato alla ribalta perché qualcuno (il buon Mario, per l’appunto) ha chiesto che venga riconosciuto al Genoa il suo decimo scudetto, rubato nel 1925 dall’allora Federale bolognese Arpinati. Tullo sta facendo tutte le carte e, forse, ci riuscirà. A proposito di questa vertenza vi sottoponiamo una riflessione: sapete che la Juve, non ritenendo giusto che siano stati tolti due scudetti, in casa sua scrive su maglie e gadget il numero di scudetti vinti per la Vecchia Signora. E in casa sua lo può fare! Ebbene, perché anche il Genoa non potrebbe fare lo stesso in casa sua? Scrivendo, ad esempio, al Museo “dieci scudetti”? Che ne dite?

Vittorio Sirianni

RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO CONSENTITA SOLO PER ESTRATTO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.