GRIFO D’ATTACCO – La sviolinata alla Scala del Calcio

Gli attaccanti segnano e la squadra partecipa collettivamente all'azione: vi siete chiesti cosa ci facesse Vogliacco in area di rigore del Milan dopo appena tre minuti?

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Beppe Nuti, giornalista di Telenord

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Stavolta il 3-3 non fa così tanto male al Milan: il Genoa di mister Gilardino fa una grande figura al Meazza. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 348ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Che cosa ci insegna questa partita? «L’umiltà e l’intelligenza premiano sempre, mi sto riferendo a mister Gilardino che in un anno e mezzo ha inculcato un certo tipo di mentalità a un gruppo che ha valori tecnici e umani. Il Primo Violino ha dato spettacolo alla Scala del Calcio preparando e conducendo la partita con lucidità, razionalità e coraggio: il punto, che mancava all’appello fin dall’andata, è meritato. A fine partita, ho visto Cittadini abbracciare Retegui: il gruppo che si è creato per merito del mister è qualcosa di coinvolgente anche nei confronti di quei calciatori che giocano poco, oppure sono in prestito. Il Genoa non ha mai steccato la partita contro le tre nobili tradizionali del campionato, ossia le milanesi e la Juventus, segnando a loro in casa come in trasferta. Il Grifone è cresciuto in personalità».

Gilardino è vicino a rinnovare: ci può dire quali sono stati i suoi principali meriti stagionali? «Era criticato per il suo calcio, ma gli attaccanti segnano – Gudmundsson terzo nella classifica cannonieri, Retegui a quota 9 gol complessivi, Ekuban a 4 – e la squadra partecipa collettivamente allo sviluppo dell’azione: vi siete chiesti cosa ci facesse Vogliacco in area di rigore del Milan dopo appena tre minuti? Sono automatismi interessanti. Invece, a livello individuale il capolavoro di Gilardino è l’emersione di Caleb: l’ha valorizzato smentendo chi sosteneva addirittura non potesse giocare in B. Con le sue caratteristiche, Ekuban sta dimostrando di avere una grande qualità, quella di essere la spalla ideale per chiunque, da Retegui a Gudmundsson e, per quel poco che si è visto, persino di Vitinha. Il rinnovo del contratto del mister permette al Genoa di trovare finalmente continuità tecnica e consolidamento per una terza stagione».

Accennava a Vogliacco: egli conferma che un calciatore deve giocare per essere valutato? «La tua sottile ironia mi porta a parlare del migliore in campo alla Scala del Calcio, un premio che il difensore si merita dopo l’infortunio patito a inizio anno cui ha fatto seguito un periodo di panchina. Ha aspettato l’esordio in A con pazienza e, da grande professionista, si è fatto trovare pronto nel momento del bisogno rossoblù cogliendo l’opportunità di giocare con continuità. L’infortunio di Bani, che probabilmente ha terminato anzitempo la stagione, ha aperto una strada che Vogliacco ha imboccato con i suoi pregi fino ad arrivare di dimostrare di essere un difensore da Serie A. Il mister, sempre attento alla gestione delle risorse, ha sostituito Vogliacco poco prima del novantesimo minuto per evitare il rischio di una squalifica contro il Sassuolo, dato che il giocatore è in diffida».

E veniamo alla gara con i neroverdi. «Il Sassuolo ha battuto l’Inter, ma tale vittoria la accosto a quella del Genoa sulla Juventus nell’anno della retrocessione: rischia di valere solo per le statistiche, e non per la classifica. Nel 2016 gli emiliani giocavano in Europa League e ora sono penultimi e con un piede in B: riflettiamo su quanto la parola “progetto” sia labile nel mondo del calcio. In questo momento, il Genoa è più vicino alle Coppe (a 7 punti) che al terzultimo posto: è indicativo di quanto terreno il club abbia guadagnato sulla diretta concorrenza soltanto al primo anno in A. La base su cui lavorare l’anno prossimo è ottima, adesso serve concludere rispettando gli avversari, la loro situazione e, più in generale, la regolare continuità del campionato».

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