Traverso (Siap): «Ferraris, iniziano i campionati ma non si lavora ancora in sicurezza»

Il segretario del sindacato polizia: «Ogni ferito che conteremo a Genova dentro e fuori lo stadio Luigi Ferraris, a causa del mancato rispetto della normativa vigente, lo attribuiremo anche alla responsabilità di chi sarebbe tenuto a farla rispettare»

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Un angolo del Ferraris vestito a festa per la promozione in Serie A (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Dopo gli scontri del 19 maggio 2023 nel pre partita di Genoa – Bari dove abbiamo contato ben 13 feriti tra i nostri operatori, alcuni dei quali con lesioni gravi, il SIAP aveva chiesto garanzie per la sicurezza dei servizi di ordine pubblico in uno stadio che, a causa della sua conformazione strutturale inserita in un contesto urbano non è certo ideale per accogliere i potenziali rischi di scontri tra tifoserie.

In realtà a 12 giorni dall’inizio dei Campionati di Serie A e Serie B, con alle porte la Coppa Italia, allo Stadio Luigi Ferraris di Genova nulla è cambiato e per questo riteniamo che Società Sportive, Questura e Prefettura, ognuno per quanto di propria competenza, debbano intervenire al più presto per far rispettare la normativa vigente in merito alle regole organizzative ed operative previste all’esterno ed all’interno degli stadi durante competizioni calcistiche in stadi che superano i 10 mila spettatori.

In questa fase ci riferiamo in particolare alle cosiddette operazioni di pre-filtraggio che a Genova in pratica non vengono effettuate regolarmente dagli stewards.

A tal proposito ricordiamo cosa prevede la normativa vigente. 

In particolare l’art. 6, comma 1, lettera b) del decreto ministeriale 8 agosto 2007 (e successive modificazioni), recante «Organizzazione e servizio degli «steward» negli impianti sportivi», novella che l’attività di prefiltraggio è svolta dal personale steward in prossimità dei varchi di accesso situati lungo il perimetro dell’area riservata dell’impianto, provvedendo, tra le principali, a:

– presidiare i varchi di accesso;

– verificare il possesso di regolare titolo di accesso da parte degli spettatori;

– accertare la conformità dell’intestazione del titolo di accesso allo stadio alla persona fisica che lo possiede, richiedendo l’esibizione di un valido documento di identità e negando l’ingresso in caso di difformità o laddove la persona sia sprovvista di documento di identità;

– evitare l’introduzione di oggetti, strumenti e materiali illeciti, pericolosi per la pubblica incolumità;

– verificare, presso l’apposito varco dedicato, bandiere, striscioni e qualsiasi altro materiale coreografico negandone l’introduzione se illecite o non consentiti; – segnalare all’interessato la facoltà di depositare oggetti che non possono essere introdotti all’interno dell’impianto sportivo, in appositi contenitori installati nei pressi dei varchi d’ingresso;

– accogliere e indirizzare gli spettatori verso il varco di ingresso attrezzato all’area di massima sicurezza da cui il titolare del biglietto deve accedere allo stadio.

Ebbene a Genova la maggior parte di questa attività non viene svolta dagli steward.

Dopo gli scontri di Genoa Bari avevamo avuto informali rassicurazioni in ambito questura sul fatto che le società avrebbero dotato gli steward di dispositivi palmari per controllare in rapidamente e con riscontro inconfutabile biglietti ed abbonamenti ma ad oggi dei palmari non si sa nulla.

Non intendiamo accettare che anche i Campionati di calcio di Serie A e B 2023/2024 siano contraddistinti da continue mediazioni finalizzate ad evitare problemi di ordine pubblico con soggetti che si sentono legittimati a chiedere o addirittura pretendere deroghe sul rispetto di norme vigenti o aperture forzate dei tornelli a causa della vulnerabilità organizzativa e gestionale dello Stadio Luigi Ferraris di Genova.

Uno Stadio che di fatto non può contare su un area sterile sgombra da situazioni oggettivamente pericolose visto che Corso  De Stefanis in corrispondenza dell’area circostante il perimetro dello stadio non viene chiusa al traffico e debitamente bonificata così come prevederebbe la normativa.

Scelta che non viene fatta per evitare di bloccare un quartiere popoloso come quello di Marassi che diventerebbe invivibile in occasione di ogni partita di calcio ma che mette in grave difficoltà chi deve garantire la sicurezza e l’ordine pubblico.

Il Questore continua chiedere ai sindacati le deroghe contrattuali agli orari di lavoro, facendo anticipare di ben più di tre ore gli orari previsti dall’accordo nazionale quadro per poter consentire le operazioni di polizia in occasione delle partite di calcio, ma tutto ciò a cosa serve? A nulla!

Pertanto ogni ferito che conteremo a Genova dentro e fuori lo stadio Ferraris a causa del mancato rispetto della normativa vigente lo attribuiremo anche alla responsabilità di chi sarebbe tenuto a farla rispettare.

Roberto Traverso – Siap

Riceviamo e pubblichiamo

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