(S)Visti da lontano – La rinascita del Genoa passa ancora una volta da Modena

Come accadde nel 1988 la trasferta nello stadio dei "canarini" sarà ancora mistica per i colori rossoblù

Federico Santini Genoa Preziosi

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Passano gli anni, ma la trasferta di Modena sarà sempre mistica per il Genoa. Troppo forti i ricordi di quel malandato Grifone che si recava in Emilia per un drammatico pre-spareggio salvezza. Troppo emozionanti i ricordi per quel “Solo chi soffre impara ad amare, Noi soffriamo, Ti amiamo, e con te torneremo grandi”. Troppi dolci i ricordi per i pon-pon bianchi (un grande classico coreografico della Fossa dei Grifoni dell’epoca) e de volti dipinti di rosso e di blu.
Quella vittoria per 3-1 del 19 giugno del 1988 resterà uno dei risultati più importante della secolare storia del Vecchio Balordo.
Il Genoa di Spinelli quel giorno scacciò la paura di finire in C, cosa che sarebbe successa in caso di sconfitta, e ripartì. Una interazione generazione è figlia di quel Modena – Genoa. Franco Scoglio, Nippo Nappi, Fontolan, Torrente, Caricola, Signorini, Eranio e Quaggiotto, Onorati, Aquilera, Bagnoli, Skuhravy, Branco, Gennaro Ruotolo, Anfield Road e Genoa Oviedo, sono tutti figli di quella caldissima domenica pomeriggio padana.
Il gol di Di Carlo, Scanziani e del campionissimo Briaschi, in contropiede sotto una curva gremita all’inverosimile, sancirono il definito rilancio del Genoa.
Solo pochi calciatori della rosa dell’attuale Genoa erano già nati in quel giorno. Alberto Gilardino all’epoca aveva sei anni e probabilmente nulla ricorderà.
Domenica il Genoa è chiamato a ripetere l’exploit di quella “squadraccia” guidata da Attilio Perotti e vincere ancora una volta contro i Canarini. Serve una vittoria per mantenere questa classifica che oggi varrebbe la Serie A.
La rinascita del Grifone passa ancora una volta da Modena.

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