(S)Visti da lontano – Il Genoa deve ripartire da se stesso, dall’essere Genoa

Il Grifone non vince in casa perché non è più se stesso, ormai non spaventa più nessuno. Il vero problema è che non ha più una sua identità

Federico Santini Genoa Preziosi

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Il Genoa deve ripartire da se stesso, dall’essere Genoa.

Il Genoa non vince in casa dal 24 aprile scorso: 2-0 nel derby contro lo Spezia. La vittoria immediatamente precedente risale addirittura al Genoa Napoli 2-1 del 6 febbraio. Il Grifone nel 2021 ha vinto a Marassi solo 4 partite su 17; e solo 1 una negli ultimi 13 incontri (appunto Genoa – Spezia).

Meglio non va se estendendo l’analisi anche al periodo “Maran”. Il Grifone nell’intera stagione 2020-2021 ha vinto in casa solo 5 partite. E ancora zero in questo campionato.

Il Genoa nelle ultime 24 partite casalinghe ha raccolto 5 vittorie, 10 pareggi e ben 9 sconfitte. Un bottino di 25 punti su 72 disponibili con una media punti a partita leggermente inferiore a 1.

Questo rendimento interno è incredibile se si pensa a come il Grifone, nella sua storia abbia sempre costruito le proprie classifiche al Ferraris.

La tana del Grifone è diventata terra di conquista di più o meno tutti. L’effetto Marassi è sparito. E è troppo semplicistico e banalizzare questo aspetto riducendolo alle “porte chiuse causa Covid” della passata stagione.

Il vero problema è che il Genoa non ha più una sua identità. I calciatori simbolo sono pochi (Criscito), magari nemmeno titolari (Pandev).

Una volta il Genoa lo riconoscevi perché aveva calciatori affezionati al Genoa, battaglieri, combattenti. Penso ai vari Testoni, Onofri, Marco Rossi, Stellini, Milanetto, Juric, Ruotolo, Torrente, Nappi, Skuhravy, Bortolazzi. Guerrieri che erano prima genoani e poi calciatori.

Venire a Marassi è sempre stato un problema per tutti. Anche i grandi campioni avevano timore quando affrontavano il Grifone a domicilio. Chi non ne è convinto vada a rileggersi le dichiarazioni rilasciate da Patrick Evra, mica uno qualunque, qualche anno fa sull’ambiente delle trasferte al Ferraris.

Probabilmente Ballardini non è un allenatore adatto a costruire gioco e la rosa è molto lacunosa.

Ma noi siamo convinti che il Genoa non vince in casa perché non è più se stesso, non spaventa più nessuno.

Anni di calciatori comprati e rivenduti, di porte girevoli, di plusvalenze, hanno distrutto l’identità del Genoa. I calciatori arrivano e sanno che in 6-10 mesi saranno altrove.

Il mattone su cui ricostruire è il DNA del Genoa, che la vecchia gestione societaria ha completamente distrutto.

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