Si avvicina il momento del trionfo per il Genoa a cinque giornate al termine

Grazie alla vittoria sul Perugia, il Grifone ha sei punti di distacco dal Bari che ha pareggiato: mancano cinque giornate al termine, i tifosi rossoblù non dovranno aspettare molto per festeggiare il ritorno in serie A

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Non è bastato il Santopadre (presidente del Perugia) per fare uno sgambetto al Genoa. Il quale ha sfoderato i suoi “santi” (Frendrup e Dragusin) per far fuori alla grande gli avversari, per altro molto sportivi, avendo spontaneamente applaudito i vincitori rossoblù.
Una delle caratteristiche del Popolo genoano è quello di vivere sentimenti forti, estremizzanti. Dopo il pari di Como sembrava essere entrata la paura nell’anima rossoblù, con l’incubo di un Bari che sarebbe stato sicuramente una spina, una lancia nella schiena genoana. Non v’è mai un attimo di raziocinio, ma soltanto di preoccupazioni, non valutando veramente il valore di questa squadra e la sua forza (come ha subito dimostrato) di reazione e di riscatto.
Non è infatti solo il Genoa che può perdere qualche punto, anche le altre sono soggette a questi “cali”, come stiamo vedendo anche a Bari (anche se si cerca di far giocare ai pugliesi quasi un quarto di secondo tempo in più) e tra i bolzanini del Sudtirol. Oggi si può davvero dire che a cinque giornate dal termine, il Grifone è tornato ad essere se non una “corazzata”, almeno un bellissimo “traghetto” pronto, scusate il bisticcio di parole, a traghettarlo in serie A.
Nonostante le assenze e gli infortuni, Gilardino ha potuto tranquillamente fidarsi dei suoi “resti”, portando al campo uomini sicuri, forti, consapevoli di dimostrare quelle caratteristiche apparse come carta d’identità in tutto il campionato. Conviene ripeterle queste parole sacre care al tecnico: coraggio, fame, ferocia, qualità. Non ne è mancata una anche contro il modesto Perugia, che alla vigilia però sembrava agguerrito e accompagnato anche dalla nota scaramantica (che ai tifosi rossoblù fa sempre molto male, fragili come sono) che il tecnico Castori era sempre stato una bestia nera per il Grifo. Ebbene, l’allenatore è alla seconda sconfitta contro il club più antico d’Italia.
V’è sempre, tuttavia, tanto per smuovere un po’ le acque, chi non è mai contento e e si chiede perché mai Gila fa uscire Coda ed entrare Ekuban. La spiegazione è semplice: perché Coda dà sempre molto e il sostituto funziona sempre e fa riposare il bomber per le tappe successive.
I cambi non sono stati mai stati sbagliati e questo va a merito dell’intera formazione tecnica portata ormai ad aver raggiunto un equilibrio di valori fra tutti i componenti della rosa.
Cinque gare ancora e sei punti di distacco dai “galletti”: due in casa (Ascoli e Bari), tre in trasferta (Cittadella, Sudtirol e Frosinone). I tifosi aspettino ancora un attimo a scatenarsi. Per ora si gustino davvero i “baci” che generosamente hanno loro offerti i perugini.
Vittorio Sirianni

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