Quattro punti con avversari da primi posti: una simile partenza “razzo” del Genoa non si ricorda da tempo

Dopo la vittoria di ieri con la Fiorentina, chi sembrava avere veramente cambiato il calcio è Andreazzoli. O stiamo esagerando?

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Erano tutti impazziti i tifosi, dopo il due a zero. Si stropicciavano gli occhi: possibile si giochi così bene, possibile si sprechino quattro, cinque palle – gol clamorose come se niente fosse, tanto la superiorità era visibile?

Insomma: una notte sotto le stelle, davvero. Poi naturalmente anche qualche brivido, perché quando si è troppo sicuri si finisce per soffrire. E i dieci minuti finali sono stati da incubo, dopo avere “straccionato” letteralmente la Fiorentina – americana di Comisso e dell’amico Montella.

Andreazzoli sta funzionando, dunque. Ed è sempre molto cauto nei giudizi: ha capito quasi tutto. E ha detto una cosa importante ai suoi ragazzi. «Amici, le partite vanno chiuse, altrimenti si rischia forte».

Infatti, dopo aver dominato ed anche con del bel gioco, si è finito quasi a subire un pari che sarebbe stato un’onta grande.

La squadra si sta muovendo bene, certamente la presenza di Shöne è importante, così come quella delle due punte: il gol di Kouamé è stato straordinario, ed anche la capocciata di Zapata, una colonna sicura in difesa.

Ovviamente bisogna costruire ancora, come ha detto Andreazzoli: ma la strada è quella giusta. Lo stesso modulo con Lerager trequartista funziona.

Ed anche la difesa, che ora è stata “condannata” la prima partita, si è dimostrata all’altezza. Lo stesso Romero, che, si sa, gioca con una certa sufficienza (almeno questa è la sensazione) ha dato un grande apporto: lo avete visto molto il “nazionale” Chiesa?

E sugli esterni le cose vanno benino: Barreca a noi è piaciuto molto, così come Ghiglione. Ora il problema è di non trionfalizzare troppo la situazione, solito e tradizionale male del Genoa. C’è la sosta, dunque tempo per riflettere bene.

Una partenza simile non la ricordiamo da tempo: quattro punti nelle prime due gare e con avversari da primi posti.

Anche i tifosi hanno fatto la loro parte: è vero che c’è in ballo il solito monotono “Preziosi vattene”, ma forse l’importante è che se ne vadano le sconfitte e il brutto gioco.

Si ha la sensazione, in questa squadra, che vi sia una piena consapevolezza dei propri mezzi: la sicurezza con cui il Grifo ha giocato per settanta / ottanta minuti è apparsa una cosa nuova e di buon auspicio.

Con queste tribune in fase di rifacimento, noi cronisti siamo sistemati in una posizione scomoda, ma interessante, perché ci permette di vedere da vicino i giocatori e di verificare le loro reazioni, i loro gesti, i loro atteggiamenti: ebbene, abbiamo proprio notato la tranquillità con cui giocano, la sicurezza fra di loro nel possesso palla, la mancanza assoluta di ansia.

Dopo la sosta arriverà l’Atalanta: altra protagonista in Champions. Altra battaglia, altro incontro “curioso”: arriva infatti quel Gasperini che tutti dicono abbia cambiato il calcio italiano. Ebbene, visto domenica, chi sembrava avere veramente cambiato il calcio è Andreazzoli. O stiamo esagerando?

Vittorio Sirianni

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.