Quando Tonelli diede una…mano all’Empoli a pareggiare contro il Genoa

Lunedì 20 ottobre 2014, a distanza di sei anni e mezzo dall’unico precedente a Genova (vittoria per 1-0 dei toscani) a livello di Serie A tra le due squadre, Genoa ed Empoli tornarono ad affrontarsi. Prima dell’incontro venne osservato un minuto di raccoglimento per ricordare Antonio Campanella, deceduto giovedì 9 ottobre nell’alluvione di Genova (era […]


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Lunedì 20 ottobre 2014, a distanza di sei anni e mezzo dall’unico precedente a Genova (vittoria per 1-0 dei toscani) a livello di Serie A tra le due squadre, Genoa ed Empoli tornarono ad affrontarsi. Prima dell’incontro venne osservato un minuto di raccoglimento per ricordare Antonio Campanella, deceduto giovedì 9 ottobre nell’alluvione di Genova (era stato anche proiettato qualche minuto prima sui maxischermi del “Luigi Ferraris” un filmato in onore dei cosiddetti «angeli del fango»).

L’incontro si sbloccò a vantaggio dei padroni di casa dopo soli 13 minuti grazie a un tiro al volo di sinistro dalla lunetta dell’area di rigore di Andrea Bertolacci, servito da una «sponda» di petto di Alessandro «il dandy» Matri. Da quel momento gli ospiti imposero la loro supremazia territoriale, favorita anche dall’uscita al 5′ della ripresa del venezuelano Tomas Eduardo «el General» Rincon Hernandez per un infortunio, sostituito da Luca «le ali della libertà» Antonini, la quale, però, produsse solamente due pericolose occasioni da rete: il tiro di destro di poco fuori di Manuel «el niño» Pucciarelli al 26′ del 1° tempo e quello, anch’esso di destro, dell’uruguayano Matias Vecino Falero al 30′ della ripresa respinto da Mattia «Airone» Perin (durante il lungo periodo del vantaggio – tutta la partita esclusa la mezz’ora prodotta dai primi tredici e dagli ultimi diciassette minuti di gioco – il Genoa sfiorò la segnatura solamente con una conclusione di precisione di Bertolacci a cui si oppose magnificamente il portiere empolese Davide Bassi).

Al 32′ su azione di calcio d’angolo Massimo «Big Mac» Maccarone (a cui al 9′ del 1° tempo era stata annullata una rete su azione di calcio d’angolo per fallo di Simone Verdi ai danni dell’argentino Nicolas Andrés «el Leon» Burdisso I) «spizzò» con la sua testa pelata il pallone che finì sull’avambraccio ben lontano dal corpo del suo compagno di squadra Lorenzo Tonelli (il giudice di porta, «impallato» nella visuale da Antonini, non poté rilevare l’irregolarità e segnalarla all’arbitro Angelo Cervellera di Taranto, che convalidò la rete, ammonendo pure per proteste il capitano del Genoa, Burdisso I). Il Genoa tentò di riportarsi in vantaggio, ma prima colse un palo esterno con Matri al 34′ in una carambola (provocata da una deviazione di Bassi su tiro dell’argentino Diego «el Mojito» Perotti) sotto porta e poi sciupò una ghiotta occasione con il brasiliano Andrade dos Santos Edenilson che calciò fuori da favorevole posizione all’interno dell’area di rigore al 44′. All’uscita dalle squadre dal campo l’allenatore rossoblù Gian Piero «Gasperson» Gasperini non nascose il disappunto, che ribadì in conferenza stampa, verso quei tifosi che dal settore dei Distinti esprimevano la loro delusione per la prova offerta dal Genoa.

Stefano Massa

(membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

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