La stessa storia, da due stagioni. Contro il Genoa non si segna. Almeno a San Siro. L’Inter e Josè Mourinho non possono far altro che prendere atto di un aspetto che non si può facilmente archiviare nel settore “casualità”. Centottanta minuti passano molto lentamente quando di fronte ti trovi una squadra ricca di campioni che veste maglie con il tricolore sul petto. Recuperi robusti (raramente si vedono assegnare tre minuti come nel primo tempo del match di domenica sera) che portano il minutaggio ben oltre i centonovanta giri di lancette. Sembra impossibile mantenere inviolata la porta, soprattutto quando le statistiche relative ai gol subiti sono tutt’altro che incoraggianti.
Il caso e la fortuna mettiamoli da parte. Qui entra in gioco la strategia, la capacità di leggere in anticipo le mosse dell’avversario e di neutralizzarle con tempismo. Mai in questo campionato si era vista un’Inter incapace di impegnare una sola volta il portiere avversario. Mai, nell’arco di questo campionato, una formazione era tornata da San Siro con zero gol al passivo, trascurando i match in cui i nerazzurri hanno dovuto giocare in inferiorità numerica.
Cuore, carattere ma soprattutto personalità ed organizzazione i segreti di una squadra come il Genoa, capace di ribattere colpo su colpo e di interpretare la partita, nonostante le innumerevoli difficoltà (non ultima il divieto di trasferta per i tifosi rossoblù) al pari di un match casalingo.
Stessa musica lo scorso anno, con chance ancora più invitanti per centrare addirittura il colpaccio: le due grandissime occasioni capitate a Mesto, una vanificata dalla traversa, l’altra gettata alle ortiche, e la punizione nel finale di Thiago Motta neutralizzata a fatica da Julio Cesar, oltre alle magie incantatrici del Principe delle fiabe.
Il rovescio della medaglia è impietoso: al “Ferraris”, negli ultimi due scontri diretti, il Genoa ha subito altrettante sconfitte, incassando sette reti e non mettendone a segno neppure una. Senza quei gol a freddo che hanno poi condizionato l’esito delle sfide, saremmo davvero curiosi di vedere come sarebbe andata.
Nè Milan, nè Roma, nè Juventus. Nè tantomeno la Sampdoria. Solo il Grifone è riuscito a respingere ogni assalto dell’Inter nella bolgia di San Siro sia in questo campionato che nel precedente. Scusate se è poco…
Una piccola grande rivincita per una difesa troppo spesso messa sul banco degli imputati.
Claudio Baffico
