Quando Charlton fu ospite a Genova

La United Trinity si è ricomposta altrove, più in alto di un traversone

Charlton Nuti Genova
Bobby Charlton e Beppe Nuti a Terrazza Martini nel 1986 (foto concessa da Beppe Nuti)

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Non era ancora Sir quando nel 1986 fu ospite a Genova. Terrazza Martini, click. É storia e, in quanto tale, i ricordi si affollano. Bobby Charlton è stato lo United e nella cultura di massa nessuno lo può superare. Dal 2008, fuori da Old Trafford, proprio davanti l’ingresso principale del Teatro dei Sogni, o degli Incubi a seconda dei punti di vista, vi è una statua denominata The United Trinity, la Trinità del club inglese che ha vinto più Premier League: essa è composta da George Best, Denis Law e Sir Bobby Charlton.

Best Law Charlton Manchester United Trinity
The United Trinity con Best, Law e Charlton (credit Manchester United)

Il quinto Beatle, il Re per i tifosi reds e il Baronetto. Su questo marmo è impressa l’essenza di Manchester. Tre Palloni d’oro: ’68, ’64 e ’66, l’olimpiade – nel suo senso puro – dell’epoca d’oro del calcio britannico fatto da inglesi, scozzesi e irlandesi. Da stasera, la trinità si è ricomposta altrove. Più in alto di un traversone.

Il ricordo di Beppe Nuti, giornalista di Telenord, presente a Terrazza Martini, attuale Terrazza Colombo: «Da amante del calcio inglese e da ammiratore dello United che lo vide capitano, incontrarlo per me fu per me una grandissima emozione, una sensazione stupenda. In quella occasione gli chiesi del Mondiale del ’66, il calcio tornava a casa: Banks in porta, Stiles senza denti, suo fratello Jackie Charlton, Moore… Mi raccontò di quello United meraviglioso con Kid, Best e del suo Pallone d’Oro vinto grazie agli insegnamenti di Busby. Era un calciatore potente, moderno, ma elegante: non solo un goleador ma uno straordinario regista avanzato. Un giocatore completo che sapeva fare tutto. Assieme parlammo anche del calcio italiano, di Rivera, Mazzola e Riva e di alcuni calciatori che conobbe dopo il loro passaggio al Genoa. La storica maglia rossa dello United e della Nazionale dei Tre Leoni è stata la seconda pelle di Sir Bobby Charlton».

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