Preziosi: «Gasperini è come una bella donna»

Il numero uno rossoblù parla della Fiorentina, della Champions League e del mercato


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Alle 14 e 50 ha varcato il cancello del Pio XII, scendendo subito le scale che portano agli spogliatoi. Poi il presidente Enrico Preziosi si è concesso ai mass media. «La nostra gioia durerà almeno fino a domenica – comincia il numero uno rossoblù – anche se i ragazzi stanno già preparando la sfida con l’Atalanta. Per noi le ultime quattro gare saranno come finali. Sappiamo che arrivare in Champions League non è facile, perché i viola hanno un punto in più, ma sono convinto che non riusciranno a vincere tutte le partite che restano. Condivido le parole del mister che ha sottolineato come la sfida con l’Atalanta sia probabilmente la gara della svolta». Tornando poi sulle polemiche di questi giorni da parte dei giocatori e dirigenti toscani, Preziosi ha risposto così: «In queste situazioni è la società che dovrebbe intervenire per fermare i giocatori ed i dirigenti prima di fare certe dichiarazioni. Per quello che riguarda invece le parole di Moggi su Gasperini, mi ha dato particolarmente fastidio la sua certezze nell’affermare queste cose». Sul mercato, che come al solito tiene molo banco in questo periodo, il numero uno rossoblù sul Gasperson ha risposto con una metafora: «Il nostro tecnico è come una bella donna che tutti desiderano. Però è sposata e prima di chiedere il divorzio dovranno passare almeno tre anni. Insomma tra moglie e marito è meglio non mettere il dito». Non solo sul campo il Genoa è cresciuto, anche per quello che riguarda la società «e in questi anni cresceremo ancora tanto soprattutto dal punto di vista strutturale. Inutile nascondere che senza una società solida alle spalle è difficile conseguire dei risultati importanti». Enrico Preziosi non appare neanche infastidito dalla richiesta del Pubblico Ministero che ha richiesto due anni per doping amministrativo: «In questo momento credo che nulla mi possa togliere il sorriso per tutto quello che di positivo stiamo facendo. Ritengo comunque davvero spropositata questa richiesta, forse il Pubblico Ministero sarà dell’atra sponda. A Genova è l’unica città dove non è stata archiviata questa pratica». Per chiudere due parole su Milito e Thiago Motta: «Inutile che tra affrontare la Champions e la Coppa Uefa, i programmi saranno diversi, anche se si vuole arrivare in fondo in Uefa bisogna essere attrezzati. Comunque rinforzeremo la squadra in qualsiasi modo. Per quello che riguarda Thiago Motta e Milito se vogliono possono restare qui, ma purtroppo la logica del mercato è diverso. Infatti se una società offre un contratto faraonico ad un giocatore non possiamo di certo trattenerlo noi. Ormai non esistono più bandiere, ma solo professionisti». Si allontana verso il campo per seguire la gara d’allenamento dei suoi, per poi mettere gli scarpini e scendere in campo insieme al Gasperson.

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