Non solo schemi: Nicola l’allenatore filosofo che cattura tutti con la sua intelligenza

Ci è piaciuta la sua disanima dopo Genoa-Lazio e la sua citazione su Platone: «Non si può aprire la testa, senza prima aprire il cuore»

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Il nostro Nicola è sempre più personaggio: intelligente, attento anche ai momenti “cultural-calcistici”. Ci è piaciuta la sua disanima dopo Genoa-Lazio e quella definizione suggestiva che aiuta a far capire che, il calcio non è soltanto grettezza tecnica o un fatto strettamente tattico, ma è anche espressione di una certa cultura ed educazione. Ha detto l’allenatore rossoblù: «Non si può aprire la testa, senza prima aprire il cuore». Ed ha aggiunto sorridendo: «Non l’ho detto io, ma Platone». Ora è chiaro, non sappiamo se Platone giocasse a pallone, ma è certo che una partita di calcio è anche un momento di vita quotidiana nel quale bisogna giocarsi tutti i sentimenti necessari al successo.

E allora, diciamo, che il Grifone ha perso una partita che ha giocato molto bene, ma siccome la Lazio è squadra nettamente superiore, ha anche avuto la sua fortuna (leggi palo di Favilli) che le ha permesso di vincere in un finale nel quale i biancazzurri hanno avuto una fifa tremenda. Perché il Grifo, appunto in quel forcing finale, ha messo sotto gli avversari, grazie al cuore, a quella voglia di vincere, a quella determinatezza che sono state le caratteristiche delle ultime partite giocate.

Purtroppo c’è stata qualche distrazione, che è tipica di chi non è completamente una squadra, che gioca sì con cuore e anima, ma a volte manca ancora di quella sicurezza e di quella convinzione di sapere essere perfettamente integrati con i compagni.

Ha spiegato ancora Nicola: «Siamo qui, a fine gara, con una amarezza costruttiva». Non so se questa espressione l’abbia detta qualche altro antico filosofo o psicologo, certo è una bella definizione. Amarezza per un risultato che poteva (e forse) doveva essere diverso: costruttiva perché proprio dall’amarezza nasce una voglia ancora più forte di fare sempre meglio, di aumentare quelle doti di motivazioni e di determinazione che sono alla base del lavoro del tecnico.

Purtroppo il campionato è crudele e la classifica, al di là di Platone, vuole punti per salvarsi. E il tabellino dice ancora che, al momento, il Genoa è ancora (o sarebbe) in serie B. Per fortuna hanno perso Brescia e Spal, che restano sotto al Grifo, e il Lecce che resta ancora con due lunghezze di vantaggio sui rossoblù. Ma ora ci sono ancora partite delicata, come quella in trasferta col Milan di domenica prossima: in attesa di conoscere le decisioni sulle eventuale disputa a porte chiuse.

Comunque, dalla sconfitta di ieri sono emersi alcuni dati importanti: Cassata ha fatto un gol straordinario, Favilli sembra essere in grado di reggere il ruolo di prima punta, Schöne si è dato da fare e il centrocampo con lui diventa più razionale, Pandev continua a brillare e l’inserimento di Falque dimostra che è arrivato un giocatore importante, che può dare quella migliore spinta offensiva che necessita la squadra rossoblù.

La difesa funziona, anche se per il gioco di Nicola, la squadra è spesso portata molto in avanti e, con avversari che giocano con rapide ripartenze, esistono difficoltà come nel caso del primo gol subito da Marusic al primo minuto. Le emozioni non sono comunque mancate, lo ha detto Nicola e lo dicono anche i tifosi: è vero, si è perso, ma via, perdere vivendo grandi emozioni può essere anche un fatto positivo, Purché non capiti spesso…

Vittorio Sirianni

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