Lutto nel mondo Genoa: è morto Beppe, mitico tifoso degli anni ’70

La notizia della scomparsa è stata data dal Club Arquata Scrivia. In tanti lo ricordano con il suo frac rossoblù

Beppe
Beppe in azione per tifare Genoa

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“Beppe”, il mitico tifoso degli anni ’70 e ’80, ha salutato tutti i genoani. Giuseppe Spinella, questo era il suo vero nome, è morto oggi: la notizia della scomparsa è stata data dal Club Arquata Scrivia e immediatamente ha fatto il giro di tutti i social. L’ex giocatore del Genoa Claudio Testoni lo ha ricordato su Facebook: «Un mito per noi….».

In tanti hanno cominciato a sfogliare l’album dei ricordi con le sue “performance”: tifoso instancabile col megafono con cappello e sciarpe rossoblù a fine anni ’70. Corre anche un aneddoto, forse una leggenda: la storia che ha riacquistato il dono della favella dopo aver visto una gara del Grifone, potenza del suo amore verso i colori del club più antico d’Italia. Era praticamente la mascotte di tutto lo stadio: a volte faceva il giro del campo, spargendo il sale come segno scaramantico per la sua squadra. Correva come un forsennato, avanti e indietro, bardato con il suo frac rossoblù, urlando al megafono “GE-NO-A”. Per il suo tifo tutto particolare era finito anche in una sigla di “Mai dire gol”, il celebre programma di Italia 1. Qualcuno racconta che un anno a San Siro, prima di un Milan-Genoa, rischiò di brutto: stava girando col suo bandierone e frac un intero anello dello stadio, non c’erano divisioni, e fu salvato dalla Fossa dei Grifoni.

Ed ecco l’affettuoso ricordo di alcuni tifosi che ci hanno scritto:

Roberto Luber: «Io ricordo un Juve-Genoa a Torino, con Beppe che salì in piedi sulla transenna davanti a me, senza curarsi di stare in equilibrio. Meno male che io e un altro l’abbiamo tenuto! E poi lo incontravo spesso sul 45 tornando da L. King. E ovviamente le sue corse in frac e bandiera nel parterre dei distinti…. R. I. P.».

Rosalba Pecchenino: «Io mi ricordo quando sotto la gradinata andava avanti e indietro come un pazzo sventolando la bandiera con un sorriso incredibile. Sopratutto felice».

E abbiamo anche il ricordo del nostro collega Franco Ricciardi: «Beppe era in tutte le trasferte e arrivava prima di tutti e poverino era sempre da solo. Ricordo una volta a Cremona è entrato in campo, ha fatto il giro tra gli applausi di tutti: poi quando è uscito dalla tribuna un gruppo di tifosi cremonesi lo aveva circondato, prendendolo in giro e spintonandolo. C’erano in tribuna due giocatori del Genoa, Canuti e Bergamaschi, sono scesi ad aiutarlo: Beppe li ha ringraziati per l’intervento. Quando vedeva noi giornalisti, eravamo “terrorizzati” perché ci veniva incontro, ci abbracciava, ci baciava, era una cosa pazzesca. E poi ci raccontava che una volta era muto e vedendo far gol il Genoa e subito dopo ha pronunciato “Forza Genoa”».

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