La Figc lancia il grido d’allarme al Governo: «Siamo a un bivio, rischio blocco delle attività»

Il contenuto del documento federale

Figc coronavirus Processo telematico sportivo

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Attraverso un documento ufficiale, la Figc ha inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai rappresentanti dei Dicasteri di Economia e Finanze, Salute e Sviluppo Economico, nonché al Sottosegretario allo Sport un documento sulla gravità del momento del calcio. «Siamo ad un bivio, dobbiamo agire con celerità per impedire che la crisi del calcio professionistico obblighi i club al blocco dell’attività, mettendo così in ginocchio tutto il comparto sportivo, le aziende dei 12 settori merceologici ad esso collegati e l’intero sistema Paese, con un non auspicabile decremento della contribuzione fiscale diretta e indiretta. Non abbiamo chiesto ristori al Governo, piuttosto l’adozione di alcune misure urgenti per risollevare i club dalla crisi generata dal Covid-19. Il calcio può avere un ruolo determinante per la ripresa complessiva dell’Italia» dichiara il presidente della FIGC Gabriele Gravina.

Nel documento si legge che per ogni euro investito dal Governo italiano nel calcio il sistema Paese ha ottenuto un ritorno in termini fiscali e previdenziali pari a 17,3 euro con evidenti benefici in termini percentuali sul PIL, tanto che l’ammontare della contribuzione fiscale e previdenziale del calcio professionistico degli ultimi 13 anni è stata pari a 14 miliardi di euro.

Oltre a rinnovare la richiesta dell’apertura al 100% degli stadi (luoghi all’aperto) per i possessori delle “certificazioni verdi Covid-19” o, in subordine, di prendere in considerazione il concetto di “sedute alternate a scacchiera” in luogo della “distanza interpersonale di un metro”, la FIGC ha proposto i seguenti provvedimenti al fine di creare le condizioni per un’effettiva ripresa del settore:

1. rinvio per un congruo periodo di tempo (non meno di due anni) di tutti i versamenti dovuti a titolo di imposte dirette e indirette nonché dei contributi previdenziali a decorrere dalla entrata in vigore della legge con successivo pagamento con massima rateizzazione sino a cinque anni;

2. sospensione sino al 30 giugno 2023 del “divieto di pubblicità e di sponsorizzazione”, il cosiddetto betting;

3. accesso facilitato a misure di sostegno alla liquidità delle società sportive nonché strumenti di garanzia dedicati alle società in crisi;

4. procedure dedicate di rateizzazione e di conciliazione dei debiti fiscali delle società di calcio con l’Agenzia delle Entrate;

5. utilizzabilità in compensazione dei crediti per imposte anticipate derivanti da perdite fiscali in fase di liquidazione dei debiti tributari per ritenute sui compensi erogati ai tesserati;

6. introduzione di sgravi fiscali e contributivi in relazione ai contratti stipulati con calciatori professionisti di giovane età attraverso la modalità dell’apprendistato;

7. creazione del “fondo salva calcio” attraverso la destinazione, sino al 30 giugno 2023, della quota dell’1% sul totale della raccolta da scommesse relative a eventi sportivi di ogni genere, anche in formato virtuale, effettuate in qualsiasi modo e su qualsiasi mezzo, sia on-line, sia tramite canali tradizionali, ad un fondo gestito dalla FIGC e destinato a misure di sostegno e di ripresa del calcio nazionale professionistico e dilettantistico, della Divisione Calcio Femminile e del Settore Giovanile e Scolastico.

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