La Corte di Cassazione ha deciso: le plusvalenze del calciomercato vanno tassate con l’Irap

Secondo quanto riporta Calciomercato.com gli ermellini hanno messo la parola fine sulla tormentata questione con le ordinanze 2144, 2145 e 2146, pronunciate il 12 luglio 2018 e pubblicate lo scorso 25 gennaio 2019


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

La Corte di Cassazione ha dato il fischio finale sulla lunga partita tra le società di calcio e l’Agenzia delle Entrate sulla tassazione delle plusvalenze. I club sono stati sconfitti e i proventi da questo tipo di attività dovranno essere tassati con l’Irap. Lo spiega Calciomercato.com: «Con le ordinanze 2144, 2145 e 2146, pronunciate il 12 luglio 2018 e pubblicate lo scorso 25 gennaio 2019, la Corte di Cassazione ha messo il punto finale sulla questione dell’inquadramento fiscale delle plusvalenze da calciomercato e della loro classificazione nei bilanci delle società: si tratta di proventi ordinari nella gestione dell’attività economica, e non certo straordinario come sarebbe per esempio la plusvalenza da cessione di un capannone industriale o di un terreno agricolo». Di conseguenza sui proventi da plusvalenze nella cessione dei diritti pluriennali di calciatori andranno tassati attraverso applicazione dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive (Irap).

Il sito spiega che «nel nostro lungo lavoro di studio sui bilanci del Genoa dell’era Preziosi (da cui sono scaturiti due articoli, e altri ne arriveranno) abbiamo incontrato più volte tale questione. E dai testi delle relazioni sulla gestione del club rossoblù si coglie quanto l’esito della controversia possa essere importante per spostare gli equilibri di bilancio». La Suprema Corte aveva esaminato le questioni riguardanti l’Inter e i suoi bilanci relativi agli anni 2001, 2002 e 2003.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.