Il successo nel derby? Merito dei valori morali del Genoa

Maran lo ha spiegato a fine gara, ma è ciò che stiamo ripetendo da tempo: senza questi non si raggiungono risultati

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

«Toglietemi tutto, ma non il mio Scamacca!». Ricordate il celebre slogan di una pubblicità di alcuni anni fa per un orologio? Ebbene, Preziosi dovrebbe gridare forte e fare promozione proprio a favore del bomber: Gianluca, l’orologio del successo.

Scamacca ha salvato il Genoa e gli ha dato con i suoi gol il senso di quel coraggio ritrovato, come a dire: «Amici seguitemi, possiamo fare tanti gol e non soffrire come in questo periodo».

Non sappiamo cosa ne pensi il presidente, ma certo Scamacca è la sua grande scoperta: e pensare che nel Sassuolo non giocava. Ma ora? E’ in prestito secco, ma anche questa formula può essere eventualmente rivista con la proprietà che passerebbe al Grifone con una cifra giusta. Preziosi deve averla questa cifra, in tutti i modi, per iniziare davvero la costruzione di una squadra che finora, per mille ragioni, non ha mai funzionato, se non a tratti. Sarebbe importante e opportuno investire non solo sul centravanti, ma anche su Rovella (anche se nel derby non è stato brillante, ma forse è ancora giovane per diventare l’illuminante faro del centrocampo) su Goldaniga, Pellegrini, e, perché no, anche su Shomurodov che quasi in silenzio ha offerto sprazzi notevoli dove si vede che “sa giocar palla” (basta ricordare l’intelligenza di quando ha passato il pallone a Scamacca per il primo gol: anti-egoismo puro.

Insomma, dopo tante disavventure, questo Genoa, ancora secondo noi però in fase involutiva come nel primo tempo del derby, ha fatto capire che recuperando alcune caratteristiche potrà avere finalmente un andamento positivo e regolare. Quali caratteristiche? Innanzitutto la forza fisica, la “gamba” come si suol dire in termini calcistici, il recupero delle forze fisiche che eviterebbero quelle “lentezze” drammatiche del primo tempo. Poi un recupero psicologico dovuto sostanzialmente al Covid che (come ha anche rivelato Pellegrini dopo la gara) ha massacrato i giocatori sotto tutti i punti di vista. E infine la possibilità di avere tutti in salute, senza strappi e problemi muscolari (a decine sono stati fermati in questi mesi).

Ecco, se le cose andranno in questo senso, Maran potrà finalmente dare quella organizzazione di gioco che al momento manca ancora. Il fatto che durante la gara abbia cambiato modulo, dopo il flop del primo tempo, dimostra che il tecnico, intanto sa “leggere” la partita, e poi tenta di trovare il modulo (diciamo così) più adatto ai giocatori che gli hanno affibbiato.

E’ chiaro che con sei-sette giocatori sempre fermi, per una ragione o per l’altra, non è possibile creare un collettivo e un modulo affidabile.

La vittoria è significativa per il morale: anche perché lunedì arriva il Parma e il Grifone dovrà continuare a tirar fuori gli artigli e a conquistare quei tre punti che lo porteranno finalmente verso lidi migliori.

Ha spiegato Maran a fine partita: «Nel secondo tempo i ragazzi hanno tirato fuori i valori morali». Cioè, quello che noi stiamo dicendo da tempo: tecnica sì, tattica sì, ma soprattutto cuore, coraggio, motivazioni e consapevolezza di poter affrontare chiunque alla pari e riuscire a vincere. Persino il Parma…il che è tutto dire!

Vittorio Sirianni

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.