Il Genoa ha demolito le due Torri bolognesi: ora senza timore contro la Lazio

I biancocelesti di Inzaghi sono ostacolo molto duro, ma non impossibile da affrontare: l’idea di gioco di Nicola può dare ancora frutti

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Che abbuffata di…tortellini, come avevamo auspicato nell’ultimo articolo della nostra rubrica. Le due Torri bolognesi sono crollate, davanti a un Genoa apparso davvero in stato di grazia.

Attenzione: tre gol in trasferta, ci sembra, non si vedevano da tempo immemorabile, ma soprattutto non si vedeva un certo tipo di gioco attento e molto consistente. Questo non vuol dire che si è usciti dal tunnel: il Grifo è ancora terzultimo, cioè ancora in serie B. Dunque massima attenzione come dice Nicola, l’uomo della “provvidenza” come lo ha definito qualcuno.

E proprio Nicola ha aggiunto, dopo l’inaspettata e ampia vittoria, un’altra delle sue interessanti osservazioni. Ha detto: «Perché in serie A mica si può vincere solo limitando gli altri. Bisogna produrre». Capito? Produrre, che vuol dire andare avanti, fare dei gol, e raccogliere altri punti assolutamente necessari per salvarsi. Perché anche il Lecce con quel Liverani, che quando era al Genoa non aveva convinto per nulla (vittoria nel derby a parte) e fu defenestrato, riesce a produrre e ad avere tre punti in più del Grifo. E allora, ecco un’altra riflessione di Nicola: «La strada è lunga, dobbiamo pensare soltanto a noi stessi, senza preoccuparci degli altri». E ancora: «Non mi interessa la quota salvezza, ma il nostro percorso, la nostra idea di gioco».

Ecco: l’idea di gioco. Ma esiste l’idea di gioco di Nicola? Se si vince è facile individuarla, ma in generale si può dire che la sua idea di gioco parta dal cervello e finisca al cuore. Cioè bisogna giocare pensando che si è una squadra e si gioca l’uno per l’altro: a ciò bisogna aggiungere emozioni, motivazioni, determinazioni, senso di appartenenza ad un insieme che gioca per un grande obiettivo: la salvezza.

A questo si deve aggiungere la consapevolezza che uniti si può giocare e combattere alla pari con qualsiasi avversario: magari anche con chi è secondo in classifica. Lo avete capito: proprio domenica arriva la seconda protagonista del campionato, che si chiama Lazio. Ebbene, proprio contro la squadra di Inzaghi, il nostro Nicola dovrà sfoderare la sua “idea di gioco”, quella che sta insegnando ai suoi uomini. E c’è da dire che nell’ambiente rossoblù, dove regna finalmente la calma, una certa serenità che non vuol dire indifferenza ma consapevolezza della propria forza, si pensa che l’ostacolo Lazio sarà certamente duro, ma non impossibile. Dicono infatti i giocatori all’unisono: «Ci batteremo come stiamo facendo e non è detto che vi sorprendiamo con una gran bella partita».

Il Grifone, insomma, attende l’Aquila biancoceleste. Ed è pronto a darle un’unghiata decisiva: unghiata che daranno (questo è sicuro) anche i tifosi. Compresi quelli di Rapallo che proprio nel pomeriggio prima della trasferta di Bologna, hanno dato vita al tradizionale “cimento rossoblù”, tuffandosi nelle acque del Tigullio al grido «Genoa vinci!». Hanno portato fortuna, bagnati e fortunati. Così sperano di esserlo domenica sera, dopo l’unghiata data alla presuntuosa Aquila di Roma.

Vittorio Sirianni

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