Il combattente De Maio pronto a sfidare la Roma

Giocava da attaccante Seba De Maio quando da bambino scavalcava il cancello della scuola, non la sua, per raggiungere quel campetto e guadagnarsi pomeriggi che tramontavano dietro il pallone. Il rosso era quello del cemento su cui facevano presa le scarpe da ginnastica. “Ho sempre avuto una bella stazza rispetto ai coetanei, veniva comodo che […]


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Giocava da attaccante Seba De Maio quando da bambino scavalcava il cancello della scuola, non la sua, per raggiungere quel campetto e guadagnarsi pomeriggi che tramontavano dietro il pallone. Il rosso era quello del cemento su cui facevano presa le scarpe da ginnastica. “Ho sempre avuto una bella stazza rispetto ai coetanei, veniva comodo che giocassi davanti”. Il sogno di diventare calciatore sonneggiava di brutto. “Quando entrai nella scuola calcio dell’Es Stains avevo dieci anni, non quella idea lì. Era un passatempo per restare lontano dai guai, nel quartiere caldo dove sono cresciuto. Mia mamma era sola a occuparsi dei tre figli. Gli zii sono stati importanti ed è stata una fortuna avere i loro occhi addosso. Quanti sacrifici hanno compiuto”.

E quanti compagni di un tempo ha visto prendere una strada in salita o infilarsi in un vicolo cieco. Clos St. Lazar, periferia parigina, è stato uno dei teatri delle rivolte di pochi anni fa. Aria spessa di problemi e lacrimogeni. “Da ragazzino ho tirato di boxe per un anno. Ricordi i cazzotti che davo al punching-ball, ho smesso perché non mi divertivo e mi sono buttato nel calcio”. Domenica con il Sassuolo ha mostrato tempra di combattente, abbinata a lucidità di pensiero. Ha percorso 9 km e 951 metri durante la gara, mica male per un difensore centrale, sprintando di più nella ripresa. “Più che per la mia prova, sono rimasto soddisfatto del risultato. C’è da migliorare come pretende mister Gasperini”.

Sulla panchina della Roma siede un francese, vecchia conoscenza genoana ai tempi dell’Europa League, che sta compiendo miracoli. “Nessuno si sarebbe aspettato un filotto di dieci vittorie all’inizio. Ho sempre sentito parlare bene di Rudi Garcia, già con il Lille aveva dato il bianco. Da domani inizieremo a preparare la partita con la Roma, non penso che ci limiteremo a difendere conoscendo come la pensi il tecnico. Totti è un campione di livello mondiale. Il difensore che mi piace di più in Italia? Ho un debole per Barzagli, ma Benatia, che ha residenza in Francia e gioca per il Marocco, è fortissimo e sta avendo un rendimento straordinario”.

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