Il campionato ai raggi X. Quarta puntata: un bottino da 62 gol

Ben 62 reti messe a segno è un “bottino” che non si vedeva dai tempi di Gasperini, regno I. In quella occasione – stagione 2009/10 – ne furono messe a segno “solo” 57, una in meno il campionato precedente (che valse la partecipazione alla Europa League per il raggiungimento del 5º posto, anzi, 4º in […]


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Ben 62 reti messe a segno è un “bottino” che non si vedeva dai tempi di Gasperini, regno I. In quella occasione – stagione 2009/10 – ne furono messe a segno “solo” 57, una in meno il campionato precedente (che valse la partecipazione alla Europa League per il raggiungimento del 5º posto, anzi, 4º in condominio con la Fiorentina).

Gasperini si è superato, in termini di reti fatte segnare ai suoi fidi scudieri, anche perché nella “mitica” stagione 2008/09 ventiquattro delle marcature erano arriva da un certo Diego Milito che da solo ne aveva insaccate 24 (con 7 messe a segno su rigore). Nella stagione appena terminata, invece, sono andati a segno sedici giocatori (compresi quattro che a gennaio hanno smesso la maglietta a quarti).

È affidato agli almanacchi del calcio Iago Falque, capocannoniere genoano con 13 gola (1 su rigore). Il resto è stato servito su un piatto d’argento dal resto della truppa. Migliore cannoniere rossoblù? Pavoletti!

Pavoletti – sei gol all’attivo – è stato capace (come recentemente ha anche riportato “Il Secolo XIX”) di andare in rete una volta ogni 1,67 presenze, pari ad un gol ogni 94,33 dei minuti effettivamente giocati. Dopo di lui si piazzerebbe Matri (7 reti): con la maglia del Genoa ha segnato una rete ogni 2,29 presenze che, tradotte in minuti di gioco, equivale ad un gol ogni 156,14 giri di lancette. Poi il “bomber” improvvisato Falque (2,46; 188,38), Fetfatzidis (2 reti; 2,50; 119,50), Niang (5 reti; 2,80; 200,80), Costa (2 reti; 3; 126,50), Pinilla (3 reti; 4; 220,67), Bertolacci (6 reti; 5,67; 467,50), Antonelli (3 reti; 6,33; 579,33), Perotti (4 reti; 6,75; 604,25) e Kucka (2 reti; 17; 1.006’).

Discorso a parte per i bomber di giornata, ovvero quelli con all’attivo una sola marcatura. In testa Luca Antonini, esautorato dalla rosa ma capace del gol più pesante del campionato, sia sotto l’aspetto agonistico, che di posta in palio ma, soprattutto per il valore “morale” (chiedere a Massimiliano Allegri). Per il difensore, trovatosi “inaspettatamente” dalle parti di Buffon, un gol ogni 7 presenze (uno ogni 378’). Poi il nisseno Marchese (11; 905’), il belga Lestienne (23; 1.061’) e l’italo-francese De Maio (33; 2.984’).

Nel bottino sono ovviamente comprese le quattro autoreti a favore arrivate con la complicità di Rossettini (Cagliari), Volta (Cesena), Tatarusanu (Fiorentina), Agostini (Hellas Verona): una ogni 9 partite e mezza, pari a una ogni 907,50 minuti.

Nel computo aggiungiamo anche i 7 rigori assegnati al Genoa, dei quali solo 5 realizzati (Falque 2, Fetfatzidis e Perotti 2). In media, ogni squadra ne ha ottenuti 5,9 (al top il Milan, 11, in basso l’Udinese, 1).

Alfonso Magno

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