Il cammino del Genoa verso la serie A è ora più tranquillo

Dopo il pareggio dei rossoblù a Bolzano e quello casalingo del Bari col Cittadella, la promozione è più vicina. Sabato con l’Ascoli occorrerà riprendere coraggio, ferocia, qualità e concretezza e tutto andrà per il meglio

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Il Genoa è talmente forte che accetta di giocare in undici contro dodici avversari. Lo fa con una tranquillità che lo rende ancora più potente.
A Bolzano il Sudtirol, bella squadra davvero, ha giocato però in dodici: il dodicesimo uomo è stato ovviamente l’arbitro che, alla fine, non ha visto (o ha fatto finta di non vedere e di dare sempre ragione al VAR) un clamoroso rigore su Ekuban che avrebbe fatto vincere i rossoblù come meritavano dopo un secondo tempo da soli, soletti in campo.
Comunque è andata bene così. Alla fine tutti contenti, abbracci fra giocatori. Naturalmente l’arbitro, irritato per la “cappella” fatta, se l’è presa con Gilardino mandandolo nello spogliatoio. Magra soddisfazione.
Visto il pari del Bari, il percorso rossoblù appare sinceramente molto più tranquillo. Il Frosinone è già in serie A, il Grifo può arrivarci prestissimo e forse, visti i possibili risultati, potrebbe essere primo in classifica, anche se ciò non è assolutamente significativo.
Che questa gara fosse complicata era nelle previsioni, lo aveva spiegato bene Gilardino. E infatti il primo tempo, è stato per la squadra un momento non facile, con qualche inciampo, ma per fortuna c’è sempre il “santo” Martinez pronto a sventare ogni pericolo. Il gioco “lungo” di Bisoli aveva messo in difficoltà la difesa genoana.
Ma, come sempre fa il Grifone, nella ripresa è stato tutto un monologo rossoblù. Gila aveva già detto alla vigilia: «Ho bisogno di tecnica e di concretezza». Ebbene: la tecnica non è mancata, i tirolesi sono letteralmente scomparsi e i rossoblù hanno tenuto il campo con sicurezza con un gioco d’assalto, ma logico. Purtroppo, prima un palo di Gudmundsson, poi il rigore, che hanno visto tutti tranne i quattro occhi dell’arbitro e del VAR: se fosse stato concesso il penalty, avrebbe tranquillamente portato al successo i rossoblù.
Ora mancano tre partite, il Bari è a sei punti: bisogna soltanto pensare a sé stessi. Sabato prossimo con l’Ascoli occorrerà riprendere coraggio, ferocia, qualità e concretezza e tutto andrà per il meglio.
Qualche errore di Gila nei cambi, come s’è sentito dire? Per noi Ekuban ha fatto il suo e da lui sono arrivati gli unici colpi di testa e il rigore non concesso. Cosa doveva fare di più?
E’ mancato solo il gol, ma tutti i temi tecnici sono stati realizzati: bravi i giocatori sulle seconde palle e sulle chiusure preventive.
I peli nell’uovo non fanno più testo, ormai.
Vittorio Sirianni

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