“I racconti del Grifo”: sfumature e particolari tutti in rossoblù

Seconda edizione del volume di Massimo Prati: “Quando parlare del Genoa è come parlare di Genova”: proprio in questa frase sta la chiave di lettura di tutto il libro

Prati

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La seconda edizione de “I racconti del Grifo” è stata pensata e realizzata dall’autore in occasione di un anniversario molto particolare: i 127 anni del Genoa. In realtà, ogni anno che passa – e sottolinea lo spessore storico della squadra di calcio più antica d’Italia – lo è.

Leggendo quest’opera ci si aspetterebbe – in quanto seconda edizione di un titolo già edito – qualche modifica “di facciata”, minime variazioni rispetto al noto.

Invece no.

I racconti sono stati tutti rivisti e riconsiderati, aggiungendo, dove si riteneva necessario, sfumature e particolari. Mi riferisco, ad esempio, all’ambientazione del primo campo di gioco dei pionieri; ai ricordi personali legati alla squadra; ad un maggiore spazio riservato agli ambienti e ai contesti.

“Quando parlare del Genoa è come parlare di Genova”: proprio in questa frase sta, secondo me, la chiave di lettura di tutto il libro.

Racconto dopo racconto, prende forma tutta un’epopea di atmosfere, di personaggi, di ricordi, che vedono nel Genoa al tempo stesso il fulcro e il fondamento. Il club calcistico diventa, quindi, un elemento identitario, che c’è sempre stato, non può non esserci e sempre ci sarà, a costo di rinunciare a un po’ di sé.

Le narrazioni non seguono un ordine strettamente cronologico, ma obbediscono a un personale flusso di ricordi, nel quale ogni genovese – genoano non stenta a riconoscersi.

Un cenno a parte spetta alla galleria di personaggi – più o meno noti – che in ogni periodo hanno unito le loro sorti a quelle del Grifone: cantanti, scrittori, attori…non sarebbe possibile ricordarli tutti e dare loro, in questa sede, il giusto risalto.

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