GRIFO D’ATTACCO – Nel segno del Drago

Frendrup e Dragusin sono le coordinate in campo del Genoa

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Beppe Nuti, giornalista di Telenord

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Il Genoa riparte dopo la sconfitta di Cagliari con la marcatura del “Drago”. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 323ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Che cosa racconta il risultato del Ferraris? «Sono tre punti importanti per il Genoa e la classifica benché la partita sia stata calcisticamente “sporca”, non il massimo per chi del gioco ne fa una questione estetica. In certi momenti della stagione una neopromossa deve badare alla concretezza e alla praticità del risultato che porta il Grifone fuori dal pericolo e da una pressione eccessiva dopo la sconfitta di Cagliari: 14 punti reali conseguiti dopo 12 giornate tracciano una proiezione di 42-44 punti potenziali a fine anno, non male. Passati più di tre mesi dall’inizio del campionato, trovo ormai privo di senso recriminare per i punti lasciati per strada, soprattutto perché il Genoa ha vinto con merito senza i due calciatori migliori: oltre all’infortunato Retegui, pure Gudmundsson non era in serata e non è mai stato dentro la partita».

Il soffio del “Drago” allontana le critiche? «Sì, il primo gol in Serie A di Dragusin ha un grande peso specifico, come gli altri che hanno caratterizzato le vittorie per 1-0 a Roma con la Lazio e in casa con la Salernitana. Un successo nel segno del “Drago”, sempre più a suo agio nei panni di elemento fondamentale della granitica fase difensiva del Genoa, alla quale ha dato il suo contributo anche De Winter (che ha sacrificato il setto nasale contendendo una palla alta). La squadra di mister Gilardino ha concluso la partita con due 2002 e due classe ’98 tra difesa e porta; l’architrave dell’organico sarà pur della B – non dimentichiamo che, a differenza di quanto attuato dal Frosinone, la società rossoblù ha confermato chi ha concorso alla promozione – ma la squadra è giovane e con un futuro».

In settimana si è parlato tanto dell’attacco del Genoa: come valuta la partita di Ekuban e Puscas? «A entrambi serve un pizzico di fortuna perché i pali e le traverse non sono di certo loro amici. Come altri colleghi, mi aspettavo Puscas titolare a fianco di Albert ma mister Gilardino ha preparato la partita cercando di fare male al Verona attaccando la profondità con le caratteristiche di Ekuban, che ha disputato una buona gara benché lontano dalla porta di Montipò. Nel secondo tempo, Strootman ha costruito per Puscas un’occasione per segnare ma Amione è stato bravo a sbarrargli il tiro. Penso che nel corso della partita gli attaccanti del Genoa abbiano lavorato meglio di quelli dell’Hellas, pericolosi soltanto con Djuric (peraltro marcato a uomo da Badelj su palla inattiva) che ha esaltato le qualità nello specchio di Martinez».

Avremo tempo per parlare del Frosinone. Vorrei chiudere con un suo pensiero su Frendrup. «Il danese ha fugato ogni dubbio circa la sua adattabilità al livello della Serie A: ieri sera ha portato a termine la sua dodicesima partita intera consecutiva, come Dragusin. Non hanno saltato neppure un minuto di campionato, al pari di Magnani e Montipò, e sono gli stakanovisti del campionato italiano che permane il più tattico al mondo. Frendrup è un centrocampista moderno che deve solo affinare il tiro mentre Radu ha un futuro incredibile dinanzi a sé. Li vedo come calciatori di stampo europeo: Morten e il “Drago”, sembra più il titolo di una fiaba nordica, sono le coordinate in campo del Genoa».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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