GRIFO D’ATTACCO – Nel dubbio, contro il Genoa

Il Genoa crede nel pareggio a Bergamo ma a meno di un quarto d’ora dal termine il gol di Lookman cambia la partita. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 319ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Sconfitta esagerata per il Genoa? «Prima dell’episodio Var, di cui parleremo, non avevo il sentore che l’Atalanta potesse sbloccare la partita: infatti, il Genoa ha rischiato di incartare il terzo 0-0 consecutivo a Bergamo, dopo quelli conseguiti da Ballardini e Blessin. Nel primo tempo il Grifo ha giocato alla pari della squadra di Gasperini e nella ripresa ha costruito tre situazioni da rete con Dragusin, il palo scalfito da Gudmundsson e l’occasionissima di Puscas. I rossoblù, salvati anche dalle parate di Leali che ha riscattato la brutta prestazione di Coppa Italia, hanno tenuto bene sulle fasce e retto sulla distanza dal punto di vista atletico. Ciò che, invece, rappresenta un limite del Genoa è la qualità della panchina, soprattutto con quattro calciatori infortunati».

Accennava prima all’irritazione Var per la correzione (sbagliata) della determinazione assunta da Marinelli in occasione del gol di Lookman. «La decisione del direttore di gara non può essere ribaltata dopo quasi quattro minuti di controllo effettuato su una serie di immagini che non dimostrano l’eventuale tocco di mano del giocatore dell’Atalanta, che peraltro aveva anche commesso fallo in attacco. Penso che Lookman abbia sfiorato la palla in modo da poterla calciare da tergo: se il Var non riesce a fare luce, va mantenuta la scelta di campo altrimenti il calcio diventa una grossa perdita di tempo. Gilardino è stato molto elegante nel dribblare il tema a fine partita, salvo un lieve accenno privo di polemica; io dico che il Genoa ha perso altri punti in classifica per un episodio arbitrale controverso abbastanza facile da risolvere. È la seconda situazione grave che si ritorce a sfavore: nel dubbio, contro il Genoa».

A proposito di mister Gilardino, come ha condotto la partita? «Premetto che amo poco il modulo con la difesa a tre, ma giustamente il tecnico del Genoa vi ha fatto ricorso per contrastare al meglio le qualità avversarie. Una volta esaurito Ekuban, avrei anticipato l’ingresso in campo di Puscas; non ho capito la scelta di Galdames in luogo di Kutlu, che è pur sempre un nazionale turco. Per il resto, il mister ha studiato bene l’Atalanta: ha messo Bani su Scamacca, Vasquez su De Ketelaere e Dragusin su Lookman proteggendo la porta di Leali fino a un quarto d’ora dalla fine. Gilardino ha convocato Badelj ma ha preferito dargli altri cinque giorni di tempo per tornare al massimo della condizione: il suo rientro a centrocampo assieme a Strootman è di vitale importanza anche per dare ricambio a Thorsby e più opzioni con le cinque sostituzioni».

La settimana è corta con la Salernitana già venerdì. «Le prossime partite del Genoa non saranno per niente agevoli, è proprio in queste che storicamente il Grifone si complica la vita. Servirà il doppio della concentrazione per fare tre punti. La Salernitana non vive un grande momento, ma ha ritrovato Dia i cui gol sono decisivi per il loro cammino. Mister Gilardino non sa se riuscirà a recuperare Retegui: il Genoa gioca meglio con l’attaccante oriundo che, come i grandi numeri nove insegnano, aiuta la squadra non solo sotto il profilo delle marcature. Sono felice per l’esordio in Serie A di Seydou Fini e di Vogliacco: sono certo che il difensore, tra i protagonisti assoluti della promozione, avrà un ruolo di rilievo anche in massima serie».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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