GRIFO D’ATTACCO – Il presente e il futuro del Genoa

L'Atalanta di Gasperini come prossimo avversario e modello di società

Drago Retegui Criscito Gudmundsson Gilardino Perugia Strootman Coda Portanova Sturaro Blessin Labbadia Rovella Shevchenko Nuti Genoa Ballardini 777 Partners
Beppe Nuti, giornalista di Telenord

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Con il campionato fermo, è tempo di analisi in casa Genoa. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 318ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Che cosa ha detto il campo nelle prime otto giornate di Serie A? «Per essere una neopromossa, il Genoa si è comportato bene e ha raccolto meno di quanto meritasse: credo che manchino due o tre punti in classifica, per me lusinghiera alla luce della qualità delle squadre sinora incontrate. Dopo l’Atalanta, il Genoa affronterà sei avversarie di fila contro le quali è necessario fare una dozzina di punti. L’attacco fa vincere le partite, la difesa ti permette di raggiungere i risultati della stagione: Gilardino ha creato un gruppo molto unito e attraverso le prestazioni di campo ha fatto cambiare idea a molte persone, soprattutto coloro che non reputavano Gudmundsson, Dragusin e Frendrup, ma anche i più “operai” Vasquez e Sabelli, all’altezza della Serie A. Il mister, anch’esso debuttante nel massimo campionato, sa imparare dagli errori (Fiorentina e Lecce, ad esempio) perché non ha dogmi calcistici ma idee flessibili».

Come si sta comportando la società? «Intuisco la volontà di diventare forti e da taluni dirigenti, come Blazquez, anche la voglia di dare entusiasmo all’ambiente. Le sue parole sono state un toccasana dopo i veleni con il Milan, inoltre il ceo spagnolo ha dato una notizia di rilievo: il Genoa uscirà migliorato dal mercato di gennaio. I tifosi intravedono una parola che si sono dimenticati negli ultimi dieci anni: futuro. I sogni non tramontano più all’alba, come invece accadeva in passato. Non dimentichiamo che in estate, a detta di Blazquez, la società ha rifiutato ben tre offerte per Gudmundsson, il che ci fa capire che i calciatori migliori non vengono più ceduti alla prima opportunità».

Il prestito obbligazionario, detto bond, è stato un successo. «Torniamo alla parola di prima: futuro. E ne aggiungo un’altra che inizia con la stessa consonante: fiducia. É ciò che gli oltre mille sottoscrittori, tra i quali anche dirigenti e calciatori rossoblù, hanno conferito oltre al denaro: è il miglior attestato per la società e per la proprietà americana e penso sia un buon investimento dei propri risparmi. Dal centro sportivo giovanile passa il domani del Genoa. Da giugno, il riferimento può essere l’Atalanta, un club che grazie a Gasperini ha iniziato a fare calcio e cassa, proporre calciatori veri anche provenienti dal proprio vivaio e rimpiazzarli con altri di pari valore, se non superiore. Il loro modello ci insegna che a certe offerte si vende sempre, senza però depauperare l’organico».

Come giocherà il Genoa contro l’Atalanta? «Molto dipenderà dai recuperi dei tre uomini infortunati, premesso che Messias ne ha ancora almeno per una settimana: Strootman, Badelj e Retegui, che sarebbe stato molto bello vederlo impegnato contro i difensori inglesi. Mister Gilardino può riproporre il 4-4-2, servirà la stessa intensità vista contro il Milan e farsi schiacciare il meno possibile nella propria metà campo. L’Atalanta, che come tutte le squadre di Gasperini crescono di rendimento nel girone di ritorno, non ha ancora subito gol in casa. Ricordo che nell’ultimo precedente a Bergamo il migliore in campo fu Frendrup che se inizierà a segnare potrà diventare un Nazionale danese e uno dei migliori in Europa. É una bella mezz’ala, sa fare il mediano, studia da regista, si può adattare da terzino: corre tanto e con intelligenza. Morten è il calciatore che vorrebbe ogni allenatore».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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