GRIFO D’ATTACCO – Le otto giornate (d’imbattibilità) del Genoa

La striscia di risultati utili ricalca quella di Szekany nel '31, Garbutt nel '38 e Blessin nel 2022

Drago Retegui Criscito Gudmundsson Gilardino Perugia Strootman Coda Portanova Sturaro Blessin Labbadia Rovella Shevchenko Nuti Genoa Ballardini 777 Partners
Beppe Nuti, giornalista di Telenord

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Il Genoa conquista un punto al Castellani e mantiene intatta la sua imbattibilità. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 335ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Tutt’altro che una partita piacevole a Empoli. «Affrontare le squadre di mister Nicola, sempre ben organizzate e grintose, non è facile per nessuno, soprattutto nel girone di ritorno quando i punti valgono il doppio per chi ne ha bisogno. Dopo quasi un mese di lavoro, si vede la mano di Davide che può contare su taluni buoni calciatori che rispondono alla filosofia societaria di lancio dei giovani o rilancio di chi è uscito dai radar. Tra andata e ritorno, l’Empoli non ha rubato niente e il Genoa ne è uscito con un paio di punti che fanno classifica ma, cosa più importante, lo 0-0 di ieri mantiene accesa l’imbattibilità del Grifone: otto risultati utili consecutivi, come Szekany nel ’31, Garbutt nel ’38 e Blessin nel 2022, e ottava striscia più longeva del secondo dopoguerra (il primato societario venne stabilito dal Genoa di Verdeal guidato da Allasio, nel 1949, con undici turni senza alcuna sconfitta)».

Passiamo alla partita dei singoli. «Il Genoa ha giocato alla pari dell’Empoli dal punto di vista dei contrasti vinti, infatti nessuna squadra ha avuto il predominio perché il possesso palla, leggermente a favore dei rossoblù, è stato sterile e improduttivo per più di cinquanta minuti entro i quali i portieri hanno fatto da spettatori. Vasquez ha disputato una buona partita su Zurkowski, tra i più ispirati del recente periodo, mentre Gudmundsson si è visto soltanto nell’ultima mezz’ora. Sotto gli occhi del ct Spalletti, Retegui ha fatto fatica contro una marcatura vecchia maniera di Luperto: non l’ha tirato dentro la partita neppure la profondità di campo ricercata da Ekuban. Seppur con una decina di minuti di ritardo, valuto positivamente il subentro di Vitinha che lascia ben sperare per le prossime partite; De Winter doveva uscire poco dopo la prima ammonizione, come fatto con Sabelli. Malinovskyi è capitato in una giornata negativa».

Finalmente, il mercato è finito. «Il Genoa ha compiuto una sola cessione illustre, quella di Dragusin al Tottenham, e sette nuovi innesti di livello (su tutti, Vitinha) e conferme meritate, come quella di Ruslan. Come sappiamo, negli ultimi giorni la Fiorentina ha fatto di tutto pur di arrivare a Gudmundsson ma la società rossoblù ha resistito e mantenuto almeno fino a giugno l’islandese che fa gola a molti club: in estate vedremo che cosa succederà, ma è chiaro che Albert ha raggiunto un’età che, senza biasimarlo, gli suggerisce il salto in un grande club d’Europa. I riscatti di Spence, Vitinha e De Winter dipenderanno dalle loro prestazioni e non solo dalle clausole contrattuali che, salvo obbligatorietà di sorta, si possono rimodulare con la volontà delle parti: costoro hanno quattro mesi di tempo per meritarsi la conferma».

Domenica è in calendario la gara casalinga con l’Atalanta. «Un tuffo nel passato, ma ormai Gasperini ha giocato tredici volte contro il Genoa da allenatore dei bergamaschi e ci ha perso soltanto nel dicembre 2018. Il mister guida una grande squadra, che può fare bene persino in Europa, dotata di calciatori che, se presi individualmente, sono capaci di qualsiasi cosa: gli interscambi di posizione sono codificati e le letture scorrono a memoria. Tuttavia, il Genoa di Gilardino, maturato a dismisura rispetto alla gara d’andata, ha le qualità tecniche e di spogliatoio per mettere in crisi il gioco arioso dell’Atalanta. Sarà una bella sfida aperta, ricca di tanti duelli; giocherà Vogliacco, da valutare il rientro dalla Coppa d’Africa di Lookman che sarà in campo con la Nigeria nella semifinale del 7 febbraio».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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