GRIFO D’ATTACCO – Il quadrilatero della qualità del Genoa

Gilardino ha trovato il modo di mettere in campo Malinovskyi, Messias, Albert e Retegui

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Beppe Nuti, giornalista di Telenord

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Il Genoa inaugura il 2024 al Ferraris con un punto contro il Torino. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 332ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Gradevole pareggio contro la quarta difesa del torneo. «Sì, il Genoa ha dato l’ennesima risposta da squadra vera, nonostante gli infortuni e un mercato in entrata che ancora non è decollato. La difesa rossoblù, guidata dal leader Bani e messa alla prova da Sanabria e Duvan Zapata, ha dimostrato di avere qualità anche senza Dragusin: l’unica sbavatura dell’incontro – fortunatamente senza conseguenze – l’ha compiuta De Winter, per il quale scatterà la squalifica all’Arechi. Come era prevedibile, è stata una partita condotta sulla falsariga di quella d’andata, ossia ricca di duelli a tutto campo, ma è mancato l’episodio che la facesse divampare per alzare il tono dello spettacolo. Il Grifone, al quinto risultato utile consecutivo, è sulla strada giusta».

Prima di passare al mercato, cosa può dirci sui quattro calciatori offensivi schierati da mister Gilardino? «Una scelta che sicuramente piace ai tifosi del Genoa, ha concesso un minimo di riposo al diffidato Frendrup che sinora aveva giocato ininterrottamente: sarebbe stato grave perderlo contro la Salernitana. L’esperimento di tale “quadrilatero della qualità” è ponderato perché la squadra ha mantenuto saldo l’equilibrio, è evidente come dietro a questa mossa ci sia dello studio tattico e del lavoro di campo. Con il tempo capiamo l’importanza di Malinovskyi (bravo anche nel fraseggio corto) e Messias – riscattato dal Milan – stavolta dentro al campo, da mezz’ala destra; Gudmundsson non è al meglio della condizione ma è normale che subisca una leggera flessione dopo un inizio di stagione superlativo, Retegui ha svolto una partita generosa senza però essere innescato».

Siamo nel bel mezzo della finestra di trasferimento invernale. «Gilardino ha bisogno di un giocatore per reparto: un centrale di difesa, un mediano e almeno un attaccante perché Puscas andrà al Bari e l’alternativa a Retegui non può essere il solo Fini – leva 2006 – visto che Ekuban ha saltato più di 30 partite in due anni e mezzo (già 6 in stagione). In due settimane è arrivato il solo Spence, il quale è chiamato a espletare un compito molto difficile: soffiare il posto da titolare a Sabelli. Il terzino inglese è forse ancora immaturo per la Premier League. I tifosi si aspettano che la proprietà investa ciò che ha racimolato con la cessione di Dragusin, tenuto presente che il saldo positivo delle operazioni come conseguenza della ristrutturazione del debito si azzera al 31 gennaio».

Il Grifo tornerà a giocare di domenica dopo oltre un mese. Sarà una serata di fuoco a Salerno? «Il Genoa è abituato a giocare in stadi caldi, lo dimostra l’ormai costante affluenza al Ferraris sopra le 30mila unità. Il direttore Sabatini, tra i più esperti operatori di mercato, sta costruendo un nuovo “instant team” per replicare al miracolo salvezza del 2022; la Salernitana ha perso contro Juventus e Napoli soltanto nei minuti di recupero dimostrando di essere una squadra viva nonostante sia ultima in classifica con la peggior difesa. Sarà senza dubbio una partita spinosa, il Genoa deve uscirne con la qualità dei propri migliori calciatori, come Retegui che deve sbloccarsi e riprendere il cammino».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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