GRIFO D’ATTACCO – Il grande spirito del Genoa

Il lavoro di Gilardino è il trionfo del singolo che, con volontà, si mette a disposizione del collettivo

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Beppe Nuti, giornalista di Telenord

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Sesto risultato utile consecutivo, imbattibilità che perdura dal 10 dicembre e Genoa in netta crescita. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 333ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Facciamo tre volte 3, così come 3 sono stati i punti conquistati dal Genoa. «Dumas scrisse “tutti per uno, uno per tutti” in un suo capolavoro. É la frase che meglio si addice a ciò che sta costruendo Gilardino. Il gruppo dimostra uno straordinario spirito di squadra e di sacrificio che coinvolge i giocatori, tutti si sentono partecipi di qualcosa: Frendrup, ad esempio, non ha avuto problemi ad adattarsi in ogni zona del campo e limitare Candreva pur con una caviglia in disordine, invece Spence ha debuttato con personalità, elemento indispensabile per fare bene nel calcio italiano. Questo Genoa in crescita esponenziale, che può puntare concretamente alla parte sinistra della classifica, è il trionfo del singolo che, con volontà, si mette a disposizione del collettivo».

Un collettivo che numericamente è piuttosto esiguo. «É assurdo presentarsi a Salerno con due sostituzioni, ma qui emerge il meglio del lavoro di mister Gilardino: ha trasformato un autogol della società – che ha fatto partire cinque calciatori a fronte di due arrivi – in un assist. Nell’attuale stagione, il mister ha preparato soltanto una partita su 21 con la rosa al completo: stavolta, però, la qualità dell’organico rossoblù rispetto a quello della Salernitana ha tracciato la differenza e annullato il vantaggio quantitativo che aveva la formazione di Filippo Inzaghi. Prima di Salerno, Gilardino ha chiarito la situazione così non si creeranno ambiguità: la squadra va rinforzata perché i ragazzi negli allenamenti stanno dando tutto e il mister li sta spremendo. Agli uomini mercato del Genoa bastano un paio di calciatori per completare il quadro, il ritardo più grave è in attacco».

Aveva solleticato il gol di Retegui, che puntualmente è arrivato. «Sì, Mateo non segnava addirittura da 112 giorni: un’eternità per un centravanti. Ha segnato esprimendo potenza, a modo suo, con un tiro al fulmicotone sul palo di Ochoa. Retegui è un grande attaccante che sta ritrovando tonicità di gamba, infatti dopo un mese ondivago è riuscito a completare la seconda partita di fila. Il battibecco che ha avuto con Gudmundsson prima dell’esecuzione del rigore lo leggo positivamente: Mateo ha dimostrato di tenere al gol con voglia e desiderio ma le regole sono regole, soprattutto quelle di spogliatoio. Albert ha un rendimento superiore, è già a 9 gol in Serie A ed è compreso in una cerchia di goleador sublimi (Vlahovic, Lukaku e Giroud). Gudmundsson si è seduto al tavolo dei più grandi».

Domenica, a pranzo, Genoa-Lecce. «I salentini hanno accumulato molti punti a inizio stagione, ora sono in flessione a causa di un calendario difficile: un punto conquistato nelle ultime 5 partite e, soprattutto, solo un gol segnato. Ma attenzione a non farsi tradire dalle statistiche: il Lecce è una squadra agonista che non verrà al Ferraris a fare le barricate. A mister Gilardino mancheranno gli squalificati Badelj e Frendrup e staremo a vedere se ci sarà il rientro di qualche infortunato, come ad esempio Bohinen; Malinovskyi può giocare in cabina di regia al posto del croato e Strootman coprire l’assenza del danese. A proposito, complimenti a Kevin e al suo gesto verso quel facinoroso che ha lanciato un oggetto (pare una merendina) addosso a Retegui: una lezione a questa forma di sottocultura italiana che vede lo stadio come un luogo di sfogo di rabbia e frustrazioni. Chi compie simili gesti, come ai protagonisti di episodi di razzismo, deve essere allontanato: gli strumenti ci sono».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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