Genova, ecco l’impalcato del nuovo Ponte: innestata l’ultima campata

«Sembrerà una nave ormeggiata nella valle. Genova è una città d'acciaio forgiato dal vento» spiega Renzo Piano

Ponte Genova Genoa
Il nuovo Ponte di Genova (foto di Regione Liguria)

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Il 28 aprile sarà ricordato come un nuovo inizio. È stata issata l’ultima campata del nuovo ponte per Genova. L’innesto dell’impalcato, eretto dai martinetti idraulici con la bandiera di San Giorgio, ha completato la spina dorsale d’acciaio del viadotto che riunisce, dopo 620 giorni dal tragico crollo del Ponte Morandi il 14 agosto 2018, la parte est con quella ovest della Val Polcevera. Particolarmente toccante il momento del suono di tutte le sirene delle navi in porto e in rada.

In totale il nuovo ponte per Genova (nome non ancora ufficiale) è formato da diciannove campate – poste a quaranta metri d’altezza – sorrette da diciotto piloni, per un totale di 1067 metri d’acciaio. L’architetto genovese Renzo Piano, bloccato a Parigi per il lockdown, ha progettato e donato alla città il nuovo viadotto.

L’impalcato, l’ossatura del nuovo viadotto, dovrà essere centrata e impiantata definitivamente, dotata di asfalto, illuminazione e segnaletica stradale. «Confidiamo possa essere inaugurato entro la seconda metà di luglio» spiega a Repubblica l’ingegner Roberto Carpaneto, amministratore delegato di Rina Consulting, l’azienda che sovrintende i lavori e la loro sicurezza.

Lo scorso 27 marzo si è registrato il primo caso di coronavirus di un operaio del cantiere. I lavori si sono fermati solo poche ore. «Con il virus abbiamo convissuto e compiuto uno sforzo di gruppo tra imprese e committente che ci ha permesso di demolire e ricostruire in uno spazio limitato, in mezzo a una città dove ci sono quattro assi viari urbani e l’asse ferroviario principale per il porto di Genova, oltre a problematiche ambientali come polveri e rumori» ammette il sindaco Bucci.

Per quanto riguarda il nome del ponte, il Comune di Genova ha indetto un concorso di idee tra i cittadini genovesi. Molte le proposte, dal musicista Nicolò Paganini, a Fabrizio De Andrè, allo stesso Renzo Piano.

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