Genoa, razionalmente è impensabile salvarsi: ma il calcio è imprevedibile

Tutto può accadere: è la caratteristica affascinante del pallone. Gran bel feeling tra Blessin e i tifosi

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Sono passati i tempi nei quali Genova (Repubblica marinara) batteva puntualmente Venezia (altra Repubblica marinara). Oggi, purtroppo, i marinai-giocatori veneziani hanno fermato tranquillamente quelli genovesi.
Siamo sempre lì, con questa formazione tedesco-americana: si realizza una discreta partita (a volta anche bella per impeto e coraggio), ma non si segna e finisce nel nulla.
Quarto pareggio di Blessin, al quale onestamente non si può attribuire alcuna responsabilità: sì, forse qualche cambio, ma nell’insieme la sua lezione di “fare squadra”, di creare un tipo gioco, di avere motivazioni sempre alte, sta funzionando.
Ma, ancora una volta, al di là di schemi, di alchimie tattiche per trovare soluzioni, tutto svanisce se non si hanno giocatori significativi, giocatori che permettano quel valore aggiunto indispensabile per vincere le partite.
Ormai è confermato che fra gli iniziali 34 giocatori “arruolati” da Preziosi e tutti gli altri comprati dai 777 Partners su ordinazione di Spors e Blessin, pochissimi sono decisivi per arrivare a risultati positivi.
Dopo 23 partite, non è mai arrivata una vittoria: perché? Eppure molte partite con Blessin sono sembrate ben confezionate e meritevoli di miglior fortuna. Ma nulla da fare: al massimo sono stati conquistati quei quattro punticini che, vista la drammatica situazione di classifica, non servono a nulla.
Un’altra verità saltata fuori, è la mancanza di un centravanti di ruolo. Ci sono alcuni giocatori con relative caratteristiche da bomber, ma non esiste un vero centravanti “vecchio stile”, ossia un uomo d’area che infili il pallone senza pietà nella rete degli avversari. Un centravanti, per intenderci da squadre di medio livello come dovrebbe essere il Genoa e come lo sono, ad esempio, Cagliari, Udinese, Sassuolo. I nomi dei giocatori? Pavoletti, Pedro o Raspadori. Il Genoa ha soltanto Destro che è il capocannoniere, ma recita partite in chiro-oscuro, un giorno sì, un giorno no, senza continuità.
Forse nel mercato di Spors si è sottovalutato il problema offensivo, ritenendo che i vari Destro, Piccoli, lo stesso Ekuban o Yeboah fossero sufficienti a colmare il reparto offensivo. Durante il mercato di gennaio si era parlato di contatti per Piatek: ma ha scelto la Fiorentina.
Insomma, ora mancano 12 partite. Blessin, con il suo impeto e coraggio che lo pervade dice: «Possiamo farcela». E’ chiaro che, vista la situazione attuale, visto quello che ha combinato finora il povero Grifone, razionalmente è impensabile salvarsi. Ma, come si sa, il calcio ha la caratteristica affascinante di essere imprevedibile: tutto può accadere.
Anche perché la società si sta comportando molto bene: gli applausi che Blessin ha rivolto agli oltre 800 tifosi accorsi a Venezia è stato un gesto di grande onestà intellettuale: come a dire, vi capisco e vi ringrazio.
Lo stesso presidente Zangrillo era presente insieme ai dirigenti e accanto alla squadra. La sensazione è che questi 777 si siano perfettamente resti conto della situazione, ma siano anche convinti che la “svolta” data alla società rossoblù sia sempre ben solida e che, qualunque cosa dovesse accadere non lasceranno affondare la “Repubblica marinara rossoblù”, ma anzi cercheranno di farla navigare negli anni verso un mare…più calmo. Magari europeo.
Vittorio Sirianni

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