Genoa, non farti scappare il demiurgo Gilardino

E' ormai tempo che il club rossoblù gli faccia firmare il rinnovo

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

E’ stata come si dice spesso una vittoria da Genoa, quella di ieri contro il Lecce: cuore, testa, gambe. Il discorso vale, ovviamente, per il secondo tempo perché, onestamente, nel primo i grifoni hanno vissuto quello stato di “amnesia” che ogni tanto capita loro.

Nella ripresa, ecco apparire il vero Genoa: attento, organizzato, ed anche scatenato, che ha infilato due gol bellissimi e ha portato a casa un risultato eccezionale in rimonta, con la classifica a 28 punti, a 4 lunghezze dal Napoli campione d’Italia, dalla Roma (che giocherà stasera) e dal Bologna.

Ancora una volta Gilardino ha vinto la sua partita, soprattutto con i due cambi di Sabelli ed Ekuban. Fermiamoci qui: ormai Sabelli è considerato l’uomo più scatenato, esterno “rompiscatole”, a vedere come ha disorientato la difesa avversaria. Ekuban così positivo non si era mai visto, tantoché il tifoso massimo, lo psichiatra prof. Aldo Piccardo ha sottolineato scherzando: «Devono avergli fatto l’elettroshock!».

La “bicicletta” vincente di Ekuban contro il Lecce (foto di Genoa CFC Tanopress)

Guardando la crescita di questi due giocatori, viene da ricordare quante parole negative e a volte cattive si erano sprecate.

Ovviamente chi è stato l’autore di questi cambiamenti? Naturalmente Gilardino, che ha ormai realizzato una sua propria “creatura” a sua immagine e somiglianza.

A questo proposito sarebbe, ormai, tempo che il club rossoblù gli facesse firmare il rinnovo, visto che ormai tutti sono concordi nel ritenere che il Gila sia una sorta di nuovo Gasperini: risultati simili a gennaio, a memoria di Genoa non li ricordiamo. Lo si tenga ben stretto credete a noi.

E che dire di Martinez, ormai definito “l’uomo alla mano”, con quella sua destra para rigori che è stata stretta a lungo e anche baciata.

La vittoria ha dato emozioni forti, tanto da verificare nell’entusiasmo certe valutazioni ricche di sola passione, come la frase dell’innamoratissimo presidente Zangrillo: «Avete visto de Winter? Non vi ricorda un po’ Beckenbauer?».

Ora arrivano gli ultimi giorni di mercato: da tempo si chiedono rinforzi importanti con conseguenze economiche rilevanti. Ma visto che questa squadra, così ben articolata, sta offrendo il massimo delle sue capacità (ed è un “massimo” notevole) ci si chiede se non varrà la pena di acquistare certo alcune pedine di poco costo e tenere gli altri soldi per il mercato estivo, che sarà quello determinante per il futuro della squadra e della società.

Un’ultima considerazione: sarebbe interessante affidare a un sociologo uno studio sul “fenomeno tifosi”. Pensate che i supporters rossoblù coprono, in ogni turno di campionato, il 97% dei posti allo stadio Ferraris. Mai visto un fenomeno simile: una conferma che la squadra è certamente della socità, del tecnico e degli stessi giocatori, ma è soprattutto di quel tifo che soltanto i genoani sanno vivere e alimentare.

Vittorio Sirianni

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.