GRIFO D’ATTACCO – Stavolta perdere è come aver vinto

Genoa vicino all'impresa contro l'Inter, mister Gilardino meticoloso e duttile

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Beppe Nuti, giornalista di Telenord

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L’Inter ha la meglio su un grande Genoa, però pesa il grave errore arbitrale di Ayroldi che ha spianato la strada ai nerazzurri. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 339ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

A monte di ogni considerazione c’è la prestazione del Genoa. «Molti esperti di calcio pensavano che il Grifone sarebbe stato vittima sacrificale di una goleada, evidentemente sottovalutando le forze dei rossoblù. Mister Gilardino ha preparato la partita del Meazza con la consueta meticolosità e intelligenza calcistica, modellando un 3-5-2 moderno e pronto a essere destrutturato a gara in corso. Il Genoa ha avuto un ottimo approccio ma ancor più sorprendente è stata la reazione al secondo gol, un trattato di psicologia sportiva: il tecnico ha estratto orgoglio e carattere da una situazione di sconforto che poteva travolgere il gruppo. Alla fine, questa sconfitta vale come una vittoria che non porta punti in classifica: fatico a ricordare un’altra squadra oltre al Genoa che, tra andata e ritorno, abbia messo più in difficoltà la capolista della Serie A. Ho visto Inzaghi chiedere ai suoi uomini di difendere palla all’altezza della bandierina, una scena non comune per l’ex finalista di Champions».

Ayroldi lacera la partita con un rigore incomprensibile: la pessima stagione degli arbitri non ha fine. «Più vedo i replay, peraltro offerti da molteplici angolazioni, e più la scelta del direttore di gara diventa irragionevole. Ho percepito la totale assenza di dialogo tra campo e Var, un pericoloso vuoto di connessione tra i differenti piani arbitrali e di visione omogenea dell’episodio: il rigore è inesistente e infondato perché Frendrup colpisce la palla con un intervento pulito. Inoltre, la sceneggiata puerile di Barella, che da campione d’Europa rimedia una pessima figura, impoverisce il contesto di per sé chiaro ed evidente già a velocità naturale. Ayroldi ha arbitrato male ma ha messo una qualità scadente anche nell’insensata gestione dei cartellini (Frendrup sanzionato al primo contatto a centrocampo, Lautaro punito per simulazione pur non avendo fatto nulla); è emersa la sua totale assenza di personalità che ha lasciato spazio alla presunzione che distingue i mediocri».

Torniamo alla partita e, soprattutto, agli episodi calcistici. «Il primo gol dell’Inter è stato un regalo perché il Genoa sbaglia di reparto, e non con un singolo, dopo la rasoiata di Martinez su Gudmundsson che è ormai parte dell’arsenale tattico rossoblù: la squadra di Gilardino si stava posizionando ed era scoperta a metà campo. Il Grifone ha messo in crisi i nerazzurri, quasi in formazione tipo nell’ultima mezz’ora, con grande intercambiabilità nei reparti: Albert ha fatto la mezz’ala, Vitinha ha consentito a Retegui di stazionare in area di rigore mentre il subentro concreto di Strootman ha ravvivato Badelj che ha deliziato la Scala del Calcio con tre colpi di tacco in rapida successione e un quasi assist a Spence sul finire della gara. Più che i demeriti dell’Inter, ho voglia di mettere in luce la capacità del Genoa di annullarne i solisti: Sabelli è stato alla pari di Dimarco, i difensori hanno tenuto bene contro Lautaro, Sanchez e i più fisicati Thuram e Arnautovic. A Messias manca solo il gol perché finalmente sta trovando continuità».

Un giorno in meno per preparare la gara con il Monza. «É uno scontro diretto tra due squadre che ambiscono ad entrare nella parte sinistra della classifica. I brianzoli hanno un ottimo allenatore, come Palladino, e molti giovani italiani interessanti che rispecchiano la filosofia societaria impressa da Galliani: da Colpani all’oriundo Valentin Carboni, ma anche Colombo – che poteva diventare rossoblù – e Pessina. Può essere arrivato il momento di Vitinha, autore di una grande mezz’ora, anche se credo che Gilardino non cambierà più di tanto: al posto dello squalificato Vasquez, in difesa può giocare De Winter sulla sinistra e Vogliacco a destra. É una gara da vincere, sono certo che il Genoa non avrà cali perché i calciatori hanno motivazioni (su tutte, la convocazione all’Europeo) e Gila vuole stupire».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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