GRIFO D’ATTACCO – Il piano inclinato

Genoa mai inferiore alla capolista, tre minuti di silenzio Var hanno rovinato sei giorni di lavoro

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Beppe Nuti, giornalista di Telenord

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Il Genoa gioca una grande gara contro il Milan ma l’errore arbitrale sul gol di Pulisic rovina la serata. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 317ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Partiamo dalla cronaca: ancora una volta, un grande Genoa. «Ho avuto la conferma che il Grifone è squadra vera, di quelle che fanno preoccupare chiunque. Splendidamente messo in campo da mister Gilardino, autore di una strategia tattica che ha mascherato il grave problema di quattro titolari assenti per infortunio, il Genoa non è mai parso inferiore alla nuova capolista, tant’è che Pioli ha dovuto ricorrere ai migliori a sua disposizione: il Milan ha avuto soltanto due palle gol, con Reijnders e Leao, ma in entrambe le situazioni ci ha pensato Martinez. Il portiere spagnolo ha messo a tacere le eccessive critiche ricevute dopo l’episodio di Udine».

Veniamo alla prestazione dei singoli. «Ne individuo uno per reparto. Inizio dalla difesa, con Dragusin: sempre più a suo agio in Serie A, invalicabile nei duelli fisici e per poco ieri sera quasi goleador di sinistro. C’è voluto un capolavoro di Maignan, effettuato con la mano di richiamo, per togliere la palla – deviata da un avversario – destinata all’angolino basso. A centrocampo c’è una dipendenza da Frendrup: è uomo ovunque e di rara duttilità. Il danese sa fare tutto, dal terzino all’interno di centrocampo, però deve mettere gol nelle gambe. Infine, il solito Gudmundsson: dico solito perché di partita in partita sta raggiungendo un livello altissimo, palla al piede è incantevole perché dotato d’imprevedibilità. Un calciatore fantastico».

Che cosa succede quando la tecnologia non aiuta l’arbitro? «Il piano si inclina. Non è malafede, altrimenti viene meno la credibilità dello sport che più amiamo; penso, tuttavia, che sia mediocrità arbitrale e inesperienza da parte di Piccinini nella gestione di una partita sfuggitagli nei minuti finali. La rete di Pulisic era da annullare per tocco di mano, ho avuto questa immediata sensazione: pochi calciatori riescono in un controllo orientato così pulito senza la correzione con il braccio. Il mancato intervento del Var ha distrutto i ragazzi del Genoa, glielo si leggeva sui volti: tre minuti di silenzio hanno rovinato sei giorni di lavoro per fare l’impresa. La tifoseria rossoblù, autrice di una splendida coreografia a tutto stadio, merita rispetto: il presidente Zangrillo ha parlato con il cuore genoano in mano».

La pausa aiuterà a placare gli animi? «Ne sono certo, però non scordiamo che il Genoa si è arrabbiato anche per il fallo violento di Maignan su Ekuban. Nella mia carriera stento a ricordare dieci minuti in campo di simile follia e aspetto di ascoltare gli audio arbitrali che saranno diffusi prossimamente. Mi ha fortemente infastidito l’on-field review per un’uscita così palesemente sconsiderata che ha messo a repentaglio la salute di Ekuban, peraltro di rientro da un infortunio: l’attaccante rossoblù è stato fortunato ad aver evitato conseguenze traumatiche. Se il Genoa riuscirà a metabolizzare velocemente gli episodi, ne uscirà rinforzato e cresciuto perché vedo un gruppo intelligente e un ottimo tecnico».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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