Genoa e musica: la storia infinita di una passione infinita. Il caso di un “Guasto d’amore” di Bresh

Massimo Prati ripropone in anteprima il racconto nella sua nuova versione

Bresh Genoa Guasto d'amore
Bresh con la "sua" maglia (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Avevo già scritto un racconto su «Guasto d’amore» di Bresh circa tre mesi fa. Ma, in vista della quarta edizione dei Racconti del Grifo (con nuovi inediti), sono tornato sull’argomento e ho riscritto il racconto aggiungendo altri dettagli e ampliando il discorso. Per questo motivo ripropongo in anteprima il racconto nella sua nuova versione.

Nel fare questo mio omaggio ad un giovane musicista genovese e genoano, un «riassunto delle puntate precedenti» dei Racconti del Grifo è inevitabile e così, in questa occasione, ripropongo e risistemo in un quadro unitario temi, personaggi e vicende che ho ricordato, in ordine sparso, nelle storie precedenti del mio libro, approfittando di tale circostanza anche per aggiungere qualche altro dato.

In quattro dei miei Racconti del Grifo parlo di Fabrizio De André e del suo rapporto di amore col Genoa: «Nella Tana del Nemico», «Dalla Lanterna ai Piani di Praglia», «Malattia Genoa, Empatia Genova» e «Pino Daniele e Fabrizio De André ». Nei primi due faccio qualche parallelo tra la figura di Fabrizio e quella di Don Andrea Gallo. Nel terzo rievoco la mia presenza al concerto genovese del 1991 al Palasport, in occasione della tournée de «Le Nuvole», cito «A Çimma» e ricostruisco una simpatica manifestazione di genoanità del nostro amato cantautore in quel contesto. Nel quarto, tra differenze e similarità di due grandi della musica italiana, faccio riferimento a «Crêuza de Mä», a «Princesa» e a «Fiume Sand Creek».

In un altro dei miei Racconti del Grifo, “Genoani Illustri”, parlo di un grande musicista internazionale come Dado Moroni. In quel contesto ricostruisco, seppure sinteticamente, la storia del jazz a Genova e delle varie «ondate» di quel tipo di musica che hanno toccato la nostra città a secondo dei tempi: Swing, Bebop e Free Jazz.

Ma, del grande pianista genovese, ho ricordato anche come sia un uomo capace di scrivere altre originali composizioni, cioè una lettera dai toni caldi e toccanti in cui esterna il suo amore per il Grifone. Lettera, del resto, che è visibile al Museo della Storia del Genoa, in una sezione dedicata ai grandi del jazz, del rock e del pop, o della canzone d’autore che, come lui, fanno parte della nostra tifoseria.

In un altro ancora dei miei Racconti del Grifo, “Comici all’ombra della Lanterna”, a un certo punto mi allontano dal tema principale dei comici di fede rossoblù per fare qualche breve riferimento ad altri musicisti Genoani.

Nel racconto rendo omaggio a qualche illustre esponente di quella che potremmo definire la “vecchia guardia” dei cantautori genovesi e accenno all’accattivante brano “Genova Blues”, interpretato da Fabrizio De André e Francesco Baccini, dove il primo può essere considerato uno dei simboli della “scuola dei cantautori genovesi” e il secondo uno dei migliori rappresentanti di una generazione successiva.

Ma, a proposito di generazioni, nel racconto in questione parlo anche di musicisti Genoani che si sono affermati a partire dagli anni Novanta del secolo scorso oppure dagli anni Duemila.

Mi riferisco a Sergio Pizzorno dei Kasabian e a Jack Savoretti che, tra l’altro, è autore del brano “Home”, testimonianza della sua genoanità, il cui video è girato al Ferraris in una partita casalinga del Grifo.

Inoltre, sempre nello stesso racconto, accenno al simpatico caso di Manu Chao che appare con la maglia del Grifo nel video della canzone “La Chinita”, brano tratto dal suo secondo album del 2001, “Próxima Estación: Esperanza”, in omaggio -suppongo- al suo caro amico Don Andrea Gallo.

D’altra parte, nei Racconti del Grifo ho anche avuto modo di ricordare la Genoanità di Oscar Prudente e di un aneddoto riguardante la sua partecipazione al Festival di Sanremo nel 1972 con i Delirium.

Concludo questa panoramica con due ultime annotazioni sul tema. 1) Nella prima edizione illustrata dei Racconti del Grifo si può trovare una foto, risalente ai primi anni Settanta, dei Ricchi e Poveri al Genoa Club Lagaccio. Tra l’altro, i Ricchi e Poveri fecero un concerto prima di un match del Genoa. Su YouTube, l’esibizione visibile nel video (e anche quella di altri cantanti) viene fatta risalire al 1979. Ma, affidandomi ai miei ricordi personali, e quindi rischiando di sbagliare, a me sembra invece di ricordare che fu prima di un Genoa-Cesena del 1981. Anno della promozione in Serie A, una stagione in cui altri musicisti si esibirono al Ferraris prima delle partite del Genoa: Donatella Rettore, Adriano Pappalardo, Marcella Bella (prima di Genoa-Spal) e, nell’ultima di campionato col Rimini, Iva Zanicchi e Sterling Saint-Jacques (cantante afro-americano, forse più famoso per i suoi occhi azzurri che per le sue doti canore). 2) Nella mia pagina Facebook ho condiviso una foto in cui si vedono i Matia Bazar con una splendida Antonella Ruggiero che indossa la maglia del Genoa da trasferta. Nella casacca rossoblù che indossa la cantante si vede la scritta dello sponsor Seiko, quindi suppongo che la foto risalga ai primi anni Ottanta.

Ma, in realtà, la tradizione di omaggi di musicisti genovesi al “Vecchio Balordo” andando a ritroso nel tempo, decennio dopo decennio, risale almeno a partire dagli anni Venti e dagli anni Trenta, con «Foot-ballers. Fox-Trot», un rag-time del 1921, composto da Carlo Nicolò e pubblicato dall’omonima casa sita in via Balaclava 8 a Genova (ringrazio l’instancabile collezionista e caro amico Riccardo Grossi per la segnalazione) e “Semmo do Zena” di Mario Capello, altro caso che ho ricordato nei Racconti del Grifo, e più precisamente nella storia dal titolo «Belin O Tenaggia».

Andrebbero poi ricordati anche i casi di Luki Pistoia, Sergio Alemanno e Piero Parodi. Luki Pistoia, esponente della scena musicale negli anni Sessanta e Settanta, fu autore di «Genoa Ti Voglio Bene». Il disco dovrebbe essere uscito nel 1981.

Sergio Alemanno (virtuoso chitarrista che vanta collaborazioni con Bruno Lauzi: mi sembra di ricordare un loro concerto alla TV Svizzera del 1979) compose un inno del Genoa dal titolo «Paradiso Rossoblù», disco che ricevetti come regalo di compleanno nelle 1972: “Lo sentirai gridare anche nel Kenya: Forza Genoa, Forza Genoa”.

Piero Parodi che ci ha lasciato l’anno scorso e che ricordo aver visto nella Gradinata Nord fin da quando ero bambino, fece un bellissimo adattamento di «Ma Se Ghe Penso» in versione genoana: «Ma se ghe penso, allôa veddo o De Prà…».

E poi, del già citato Baccini, c’è anche il caso della canzone con i giocatori del Grifo: «I Ragazzi del Genoa», disco del 1991, di cui conservo gelosamente una copia.

Infine, c’è il caso del compianto Bambi Fossati. Rocker genovese, virtuoso della chitarra con influenze rhythm & blues. Di lui ricordo qualche piacevole esibizione al Quaalude, locale underground nei Caruggi di Genova.

Dopo una prima esperienza con un gruppo precedente, Il suo album d’esordio «Nuda» con la band da lui formata, i Garybaldi, ha la caratteristica particolare di avere una copertina disegnata da Guido Crepax.

Non mi risultano sue canzoni dedicate al Grifo. Ma recentemente, in un forum rossoblù, leggendo le testimonianze di due tifosi che lo hanno conosciuto, ho scoperto che Bambi Fossati era un tifoso del Genoa. Per tale motivo, mi sembrava giusto ricordare anche lui in questo mio scritto.

Con «Guasto d’Amore» (primo nella classifica di Spotify), Bresh si inserisce dunque a pieno titolo in questo secolare filone musicale ed entra a fare pare di questo ideale “compilation” di famiglia. Una cara e preziosa raccolta, una piacevole e appassionante “playlist” rossoblù che contiene le numerose foto e i brani dei musicisti che ho appena citato.

Per me, quasi sessantenne, Bresh rappresenta una piacevolissima sorpresa, visto che si tratta di un artista che non conoscevo. Così, ho voluto documentarmi un po’.

Da Wikipedia apprendo che il vero nome è Andrea Brasi ed è un rapper nato a Genova nel 1996, cresciuto a Bogliasco, musicalmente impegnato dal 2012, con vari lavori all’attivo: mixtape, singoli e album da studio.

Recentemente ho avuto anche modo di vedere un’intervista di Bresh a Radio Dee Jay. Un’intervista in cui racconta la genesi del pezzo:

«La canzone ha avuto sette o otto vite. Nasce una sera con un mio amico, la registro sulle note vocali. Il giorno dopo faccio un video che tengo sul mio telefonino un anno, finché un giorno, mentre guardavo la galleria, lo faccio vedere a Vaz Tè. Mi fa: ‘Fre pubblicalo’.
Quindi lo pubblicano, diventa famoso tra i supporter del Genoa. Mattia Perin (allora portiere del Genoa, ndr) mi chiama e mi fa andare a casa sua a suonarla col piano.
Da lì diventa sempre più virale e comincia a piacere. I genoani, col Genoa già retrocesso, fanno una coreografia con le onde del mare rossoblù e gli striscioni con scritto ‘Gli stessi colori che cadono in mare quando il sole tramonta senza salutare’ che è una frase della canzone. In seguito aggiungo altre strofe e inizio a eseguire la canzone nei concerti. I video dei concerti diventano virali su Tik Tok e alla fine la canzone diventa un successo».

A questo, posso aggiungere un parere personale: musicalmente «Guasto d’Amore» è una di quelle canzoni che ha la magia di entrarti in testa alla mattina e accompagnarti per il resto della giornata.

Quanto al testo, possiamo tranquillamente dire che si è in presenza di splendidi versi, alcuni particolarmente evocativi e suggestivi agli occhi di un tifoso genoano: impossibile non pensare allo storico vessillo rossoblù dello scoglio di Boccadasse quando Bresh ci spiega che se non avesse una bandiera, non saprebbe che vento tira, così come è impossibile non pensare alla conquista del decimo Scudetto e al simbolo che la squadra del Genoa potrebbe finalmente portare sul petto, e i suoi tifosi su sciarpe, striscioni e bandiere, quando si sente questo artista raccontare che corre verso la Stella fino a quando non l’avrà presa.

E poi ci sono i versi finali di «Guasto d’Amore». Versi che chiudono idealmente l’inizio di una giornata in riviera. L’inizio di una giornata che potrebbe essere quella immaginata da Fabrizio De André in un suo capolavoro molto anni prima, a riallacciare un discorso amoroso che è senza fine: «Ti sveglierai sull’indaco del mattino che la luce ha un piede in terra e l’altro in mare» e sul finire del giorno (aggiungo io) vedrai «Gli stessi colori che cadono in mare. Quando il sole tramonta senza salutare».

E allora vivissimi complimenti a Bresh. Come ho cercato di spiegare, con «Guasto d’Amore» si inserisce autorevolmente in una tradizione di brani e di musicisti genoani. Una tradizione ultrasecolare fatta di nomi illustri e di titoli che per i tifosi del Grifo sono ormai divenuti degli «evergreen».

Note sull’autore

Laureato alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Genova. Specializzazione in Scienze dell’Informazione e della Comunicazione Sociale e Interculturale. Studi Post-Laurea, nel 2004 e nel 2005, presso il Dipartimento di Linguistica dell’Università di Ginevra, nell’ambito del DEA (Diplôme d’Etudes Approfondies) e, nel 2017, al St Clare’s College di Oxford (Teacher of English Language and Literature).
Vive in Svizzera dal 2004, dove lavora per il Dipartimento dell’Istruzione Pubblica del Cantone di Ginevra.

Pubblicazioni: “Nella Tana del Nemico”, inserito nella raccolta dal titolo, “Sotto il Segno del Grifone”, Fratelli Frilli Editori, 2004. “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova”, Nuova Editrice Genovese, 2017. “Gli Svizzeri Pionieri del Football Italiano”, Urbone Publishing, 2019. “Rivoluzione Inglese. Paradigma della Modernità”, Mimesis Edizioni, 2020. Seconda edizione de “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova” Urbone Publishing, 2020. Coautore di “Imbarco Immediato. Didattica della Lingua Italiana”, Fanalex Publishing, Ginevra, 2021. “Dieci Racconti di una Lucertola del Porto di Genova”, Urbone Publishing, 2021. “Il Calcio Anni ’70. Primo Volume 1969-1974”, Urbone Publishing, 2022. «Les Suisses Pionniers du Football Italien», Mimésis Éditions France, 2022. Terza edizione de “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova”, Urbone Publishing, 2022.

Ha scritto anche numerosi articoli, di carattere sportivo, storico o culturale, pubblicati su differenti blog, siti, riviste e giornali. Collabora con “Pianetagenoa1893.net” e “GliEroidelCalcio”.

I suoi libri fanno parte delle collezioni della Biblioteca Nazionale di Francia a Parigi, della Biblioteca Nazionale Svizzera di Berna, dell’Università di Friburgo, della Società Dante Alighieri di Basilea, della Biblioteca dello Sport di Ginevra e della Civica Biblioteca Berio di Genova.

Prossima uscita editoriale: Massimo Prati, «Il Calcio Anni ‘70. Secondo volume, 1975-1977», Urbone Publishing.

Massimo Prati
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