Genoa, cuore e voglia di vincere: la primordialità del derby

Il Grifo arriva alla madre di tutte le partite con i favori del pronostico: un dato in netta controtendenza rispetto alle passate vigilie

Criscito Pellegri Genoa
Criscito e Marco Pellegri (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Niente tattica, solo cuore e la voglia di vincere il derby per il Genoa. La componente emotiva, è noto, prende il sopravvento nella madre di tutte le partite. Facevano bene gli allenatori di una volta a mettere da parte la tattica per fare largo a una preparazione in itinere, per così dire, per affrontare l’altra squadra della città. Erano più rozzi, impreparati, meno sensibili alla cura dei dettagli ma le loro squadre sapevano come comportarsi in campo. “Per ognuno c’è qualcuno”: non è solo un vecchio brano della musica leggera italiana ma il canovaccio tattico dei derby delle epoche passate.

A ognuno il suo, insomma. Che non voleva dire solamente marcature a uomo e interventi da fabbri ferrai. Era la spartizione dei compiti agli undici che scendevano in campo. Gli allenatori, e non solo in occasione di partite come quella di domenica sera, dovrebbero riscoprire la primordialità del calcio. Che nonostante i mille profeti più o meno rivoluzionari resta sempre uno sport – o meglio, un gioco – che conuiga il fisico (quindi il contrasto con l’avversario) e la tecnica. Compiere un passo indietro, rivisitando dei dogmi ormai cassati, può servire a prendere la rincorsa per costruire il futuro.

Il Genoa, ad esempio, arriva al derby con i favori dei bookmakers, che un tempo si definivano allibratori perché avevano a che fare con le libbre, il denaro. Un dato in netta controtendenza (ancora variabile alla luce dei flussi di scommessa) rispetto alle passate vigilie dei derby. A Juric non importerà un bel niente di questi numeri: gli importerà, invece, presentare una squadra nella giusta forma psicofisica a un appuntamento importante anche per il resto della sua carriera. In palio c’è qualcosa di più dei canonici tre punti. Una posta da arraffare senza tattica ma solo cuore e la voglia di vincere il derby.

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