“Spero davero che il presidente Preziosi possa mantenerlo tale. E’ un valore non legato agli investimenti”. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport Gian Piero Gasperini sottolinea l’importanza del gruppo dei giocatori molto compatto che è molto compatto e ha consentito di raggiungere la sesta posizione in campionato che dà l’accesso all’Europa League. Alla domanda precisa “Se lei voleva mettere in difficoltà il presidente (con un occhio fisso al bilancio) sul futuro, ci sta riuscendo”, l’allenatore risponde: “Guardi che pure Preziosi la pensa come me…”.
Tornando alla forza del gruppo, Gasperini afferma: “Una novità assoluta rispetto al passato, anche per il sottoscritto. In altri tempi il Genoa aveva potuto contare su un nucleo preciso intorno a cui ruotava tutto il resto”. Rispetto agli anni in cui aveva Juric, Milanetto, Rossi, Milito, Sculli e Bocchetti, il tecnico spiega che “quest’anno non ci sono solo buoni giocatori, ma anche uomini con valori umani importanti. E il nucleo è sudamericano. Da loro è arrivata questa impronta. Burdisso è straordinario, ma anche Tino Costa, Roncaglia, Perotti e Rincon hanno cementato il gruppo”.
Infine, riguardo ai tifosi, l’allenatore rossoblù sottolinea: “I genoani sono stati sempre esigenti, ma un conto è spingerti a fare sempre meglio, un’altra è rimpiangere ciò che non hai fatto. Prima prevaleva questa minoranza, ora sento di nuovo canti e cori. I brusii ci sono, ma sommersi. Il Genoa deve essere gioia ed entusiasmo”.
