GASPERINI: «Contro il Palermo vogliamo dare continuità  alla classifica. Serve massima concentrazione»

“La vittoria di Bergamo ha ridato morale e serenità al gruppo, questa è la dimostrazione che i ragazzi non hanno mai mollato e hanno sempre reagito alle difficoltà. Questi tre punti ci danno la possibilità di affrontare la gara di domenica con maggiore tranquillità. Dopo parecchio tempo torniamo a giocare con Perotti e Pavoletti insieme; […]


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“La vittoria di Bergamo ha ridato morale e serenità al gruppo, questa è la dimostrazione che i ragazzi non hanno mai mollato e hanno sempre reagito alle difficoltà. Questi tre punti ci danno la possibilità di affrontare la gara di domenica con maggiore tranquillità. Dopo parecchio tempo torniamo a giocare con Perotti e Pavoletti insieme; la nostra condizione sembra migliore rispetto alle scorse settimane”. Così Gian Piero Gasperini nella conferenza stampa di Villa Rostan: “Mi aspetto un Palermo compatto e una partita non semplice. I rosanero sono reduci da una vittoria a Verona e questo dimostra il loti valore. Affronteremo questa sfida con tutto l’impegno e l’attenzione possibile: l’intenzione è quella di tornare a vincere sul nostro campo e dare maggior respiro alla classifica”.

Il mister ha poi proseguito: “Chi avrei preferito trovare sulla panchina del Palermo? È’ una squadra di valore ed è stata guidata da ottimi allenatori. Alla loro base hanno delle carezze di gruppo su questo fattore, come visto, a Verona imposteranno la gara di domenica”. Inevitabile una domanda sul mercato e i neo arrivi: “Adesso la cosa più importante è fare punti, il mercato e le trattative entreranno nel vivo le prossime due settimane. Un laterale destro? È un ruolo che la società sta cercando di coprire. È vero che Ansaldi lo ha fatto, ma stato un adattamento, quel ruolo lo può fare a sinistra. Rigoni si è calato bene nella nostra realtà, si sta inserendo velocemente e recuperando la migliore conduzione. In questa gara e mezzo che ha giocato ha dimostrato di essere un giocatore funzionale al nostro gioco”.

Riccardo Cabona

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