Ora che Matteo Ferrari non è più un giocatore del Genoa, non resta che capire meglio le dinamiche di una trattativa apparsa a tratti estenuante e conclusasi con il passaggio ufficiale al Besiktas. Ad aiutarci in questo compito ci pensa il procuratore del difensore, Gianni Corci, intervistato in esclusiva da Pianetagenoa1893.net.
La firma sul contratto è stata posta. A bocce ferme, che giudizio dà sul passaggio del suo assistito dal Genoa al Besiktas?
«Posso solo rivelare un dettaglio: quando le tre parti si sono alzate dal tavolino e si sono strette la mano erano tutte molto soddisfatte. E questa è la cosa più importante».
Come motiva i continui alti e bassi emersi durante la trattativa?
«Non c’è stato mai nulla di tutto ciò. E stata una trattativa particolare in quanto il trasferimento di un giocatore in uno stato come la Turchia presuppone un lavoro ancora più approfondito del consueto, ma la volontà comune è sempre stata quella di arrivare ad una soluzione positiva. E così è stato. Lo dimostra il fatto che il presidente del Besiktas avrebbe voluto portar via Ferrari già venerdì scorso. Non abbiamo trascurato alcun aspetto nè tralasciato il minimo dettaglio. Soprattutto l’ambito relativo la tassazione ci ha occupato diverso tempo, senza dimenticare quel pizzico di pignoleria doveroso e che fa parte della nostra professione. L’operazione è stata portata avanti dal sottoscritto con la collaborazione di Matteo Roggi e di due avvocati, tra cui il milanese Gian Piero Bianchi».
Quale è stato lo stato d’animo di Matteo Ferrari subito dopo la firma?
«Non ho avuto modo di parlargli in quanto è partito immediatamente per la Turchia. Di certo, appena avrà un momento a disposizione, rilascerà alcune dichiarazioni per esprimere le proprie sensazioni. Adesso,però, è già immerso nella nuova avventura in quanto il Besiktas ha già iniziato la preparazione».
Claudio Baffico
RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET
