ESCLUSIVA PG, LEONARDO SIMONI: «Genoa e Genova nel cuore di papà»

Il figlio del mister galantuomo: «Quando mi parlava del Grifone i suoi occhi brillavano in un modo diverso»

Gigi Leonardo Simoni
Gigi Simoni e suo figlio Leonardo (da gigisimoni.it)

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Pisa-Genoa è una partita iconica giacché è la rappresentazione in campo di due squadre che si identificano in due straordinari interpreti capitati reciprocamente in epoche differenti: il Capitano Gianluca Signorini e il mister Gigi Simoni. In occasione della partita odierna, Pianetagenoa1893.net ha intervistato in esclusiva Leonardo Simoni, figlio dell’indimenticato tecnico rossoblù.

Qual è il valore che attribuisce a Pisa-Genoa? «Sono nato e cresciuto a Pisa sebbene abbia seguito e tifato ciascuna squadra di papà in tutte le esperienze che ha vissuto a partire dalla mia nascita. Genova era la sua città del cuore perché lì ha terminato la carriera da calciatore capitano e iniziato ad allenare: quando mi parlava del Genoa i suoi occhi brillavano in un modo diverso dal solito. Mi raccontava che il quartier generale del suo Grifone lo stabilì da Mentana, alla Foce: un luogo magico, una trattoria speciale dove i rapporti umani venivano coltivati al di fuori del campo d’allenamento, un’abitudine andata persa. Sono stato un paio di volte al Ferraris e ho provato una forte emozione nel vedere da vicino quella che è stata per molti anni la casa di papà».

Simoni non è stato soltanto un galantuomo da seguire ma anche un allenatore capace di grandi risultati. «Penso che nel calcio di oggi sia inconsueto essere apprezzato sotto tale duplice punto di vista: ciò lo gratificava e ne sono orgoglioso. Non sapevo che per la promozione in Serie A del 1981 il porto di Genova omaggiò il Genoa di Simoni suonando le sirene, uno dei tributi marinareschi più alti: papà aveva la capacità di entrare nel cuore dei tifosi e dei calciatori, infatti tra chi lo ha avuto nessuno ne parla male. Ancora oggi so che è ricordato da molti italiani che vivono all’estero».

Nel 2021 il Premio Gentleman fu intitolato a Gigi Simoni. «Ci ha fatto piacere che un premio prestigioso ricordasse le qualità umane di papà e in qualche modo ne proseguisse l’esempio. Il riconoscimento, consegnato a Claudio Ranieri, indica in maniera eloquente il significato e i valori che esso rappresenta: ce n’è bisogno perché il calcio moderno si sta muovendo in una direzione diversa rispetto al passato».

Leonardo Simoni
Leonardo Simoni ritira la Sfinge d’Oro del premio Fedeltà allo Sport 2022 (tratto da gigisimoni.it)

Quali insegnamenti le ha trasmesso? «Papà non mi ha mai ordinato o imposto dei comportamenti particolari: era fatto così. Tuttavia, stando vicino a lui ho acquisito e assimilato in maniera naturale delle precise condotte che a distanza di anni mi ritrovo nel dna. Molte persone ci vedono simili non soltanto per i tratti del viso».

Presto ci sarà un altro Simoni in panchina? «Al momento mi concentro esclusivamente sul percorso da osservatore che ho intrapreso due anni fa perché il calcio è difficile, cerco di imparare una cosa per volta. Lavoro nell’ambiente nel quale sono cresciuto assieme a mio padre e devo ringraziare il capo scout Verdelli e il vice presidente Javier Zanetti che mi chiamò in prova all’Inter. Stasera sarò all’Arena Garibaldi per Pisa-Genoa e la prossima settimana non mancherò a Inter-Cremonese: sono le partite di papà».

RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO CONSENTITA SOLO PER ESTRATTO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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