ESCLUSIVA PG, FRANCOMACARO: «Insegno i valori della Scuola Genoa in Lituania»

«Il settore giovanile rossoblù non produce solo talenti ma anche tecnici» spiega lo Sciamano

Francomacaro
Cristiano Francomacaro, lo Sciamano (dalla sua pagina Facebook)

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Tra le sezioni di Pianetagenoa1893.net ne è prevista una che per Cristiano Francomacaro sembra tagliata da sarto. Genoani nel mondo. Lo “Sciamano” è uno di questi, soprattutto adesso che la sua nuova missione calcistica lo ha condotto lontano da Genova.

Dunque, Francomacaro: nuova vita in Lituania. «Si tratta della mia seconda esperienza all’estero, dopo aver allenato in Bulgaria. Sono il coordinatore tecnico dell’Ateitis, club di Vilnius, nonché allenatore della leva 2006: i lituani hanno strutture ottime e polifunzionali ma devono crescere nel metodo calcistico, sebbene seguano il protocollo dell’Anderlecht. É un bene che il Genoa faccia crescere oltre confine i propri tecnici in modo da sviluppare più conoscenze».

Il Genoa, quindi, come Scuola di formazione e d’esportazione? «Ne sono convinto. Il Grifone può attingere qualsiasi risorsa dalle eccellenze del proprio settore giovanile il quale non produce soltanto calciatori, come dimostrato a Verona, ma anche allenatori qualificati (penso a Torrente, Liverani, Oddo, Juric, ecc.), preparatori e fisioterapisti con competenze richieste a ogni latitudine mondiale».

Qual è il livello di considerazione del Genoa all’estero? «É un club rispettato, il Grifo gode di considerazione internazionale. Noi genoani dovremmo viaggiare maggiormente a petto in fuori e andare fieri della nostra storia, che è conosciuta da tutti nel mondo del calcio».

Invece i lituani come vivono lo sport? «Il punto di riferimento del movimento nazionale è la pallacanestro ma il calcio è in crescita anche da loro: soltanto nella capitale sono attive venticinque accademie. I bambini parlano bene l’inglese, che è la prima lingua oltre a quella madre: è piuttosto facile interagire con loro e con i tecnici locali».

Com’è la situazione Covid-19 in Lituania? «I contagi sono relativamente bassi ma la soglia di attenzione è massima perché la popolazione è di soli 2,5 milioni di abitanti. Il Governo attua il modello UE, preso dalla politica della Merkel, che prevede una linea semaforica zona per zona graduata, dal disco verde (rischio basso) a quello rosso (chiusura totale della città). Fino alla settimana scorsa abbiamo giocato a porte chiuse ma ora il calcio si è fermato, tranne la Serie A, fino all’8 novembre».

Francomacaro, lei è conosciuto come lo “Sciamano” rossoblù: tornerà al Genoa? «Sì, tornerò nella mia Itaca: è una promessa. Per il momento mi considero un genoano in prestito nel mondo».

RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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