ESCLUSIVA PG, Ballardini: «Genoa-Roma 4-3? La squadra e i tifosi si trascinarono a vicenda e trionfarono»

L’allenatore sedeva sulla panchina rossoblù quel 20 febbraio 2011: «Sull’1-3 Palacio mi disse: “ora vinciamo”». E rammenta: «Preziosi: “Questa è una partita che i nostri nipoti si ricorderanno per sempre”»

Ballardini Genoa
Davide Ballardini (foto di Genoa CFC Tanopress)

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«Quel Genoa-Roma? Indimenticabile». Davide Ballardini risponde subito alla prima domanda di Pianetagenoa1893.net su quella mitica “remuntada” del Grifone sulla Lupa da 0-3 a 4-3 che racconteremo alle ore 17 nel “Decameron Rossoblù” in diretta video assieme ai ricordi dei lettori. Quel 20 febbraio 2011 “zio Balla” (soprannome affettuoso dei tifosi) sedeva sulla panchina rossoblù al “Luigi Ferraris” in una giornata piovosa. A Ballardini piace molto la nostra idea di rievocare le vittoriose gare del passato del Grifone in questo periodo difficile: «Mettiamola così, è un modo in più per stare a casa e vedere con gioia assieme ai propri familiari quelle vittorie tutte in rossoblù». Un invito a rimanere tra le mura domestiche, per contrastare l’epidemia di Coronavirus. Ecco la narrazione di quell’epica gara, raccontata per noi dal tecnico.

Buongiorno mister Ballardini: quali sono i suoi ricordi di quel Genoa-Roma?

«Fu una settimana fantastica. Il mercoledì precedente vincemmo il recupero del derby: il Genoa dominò in quella gara e Rafinha mise a segno il gol della vittoria. C’erano dei grandi giocatori: ricordo Milanetto, Marco Rossi, Criscito, lo stesso Rafinha, Kaladze, Dainelli, Mesto, Palacio, Floro Flores. Era davvero una gran bella squadra».

Una settimana da incorniciare

«Sì, tutta da ricordare per tutti quelli che hanno il Genoa nel sangue e nella testa: li può far stare a casa a ricordare con grande piacere quel periodo».

E veniamo a ciò che accadde la domenica successiva

«Schierai all’incirca la stessa formazione. Fu una gran bella partita, disputata in una giornata grigia dal punto di vista del meteo, poiché tutti i giocatori erano convinti di giocare bene e di conquistare un risultato positivo: ciò nonostante lo 0-3 iniziale».

Ha un aneddoto da raccontare di quei momenti?

«Palacio segnò la rete dell’1-3: dopo aver festeggiato, passò davanti alla panchina e mi disse “mister, noi questa partita la vinciamo”. Come sorrido ora con lei, sorrisi anche con lui poiché mancava circa mezz’ora al termine della partita e mi sembrava difficile. Mi girai verso Carlo Regno e gli altri componenti della nostra panchina e mi misi a ridere. Ma credo che ci fu un fatto che scatenò quella rimonta».

Ci incuriosisce molto: ce lo può spiegare?

«La squadra trascinò i tifosi e i tifosi trascinarono la squadra. Questo tutt’uno tra giocatori e pubblico fu uno spettacolo quanto la stessa partita. Anche se il passivo era pesante, il Genoa non meritava di perdere perché era una partita equilibrata, come poi il risultato finale ha dimostrato: e infatti non la perse, anzi ha trionfato. Non so se ci sia stata una partita in cui, e non parlo solo del Genoa, una squadra sotto di tre gol riesce a rimontare e a vincere».

E poi?

«Avevamo giocato quattro giorni prima e un calo ci poteva anche stare. Invece, proprio sullo 0-3 ci fu una reazione furiosa della squadra: tecnicamente e fisicamente. Una partita meravigliosa con emozioni da non finire: posso dire da occhi lucidi, ci siamo commossi tutti poiché non credevamo potesse finire in quel modo».

Come accennava lei prima, era alla guida di una squadra di buon livello

«C’erano uomini di spessore e con grandi qualità tecniche. Quello era un gran Genoa e arrivò a fine campionato al decimo posto. Dunque, ricordare quella settimana con quelle due vittorie è un buon motivo per noi, che vogliamo bene al Genoa, per restare a casa e magari rivedere quelle due bellissime partite».

Preziosi le fece i complimenti per quella vittoria in rimonta?

«Mi sembra che il presidente disse: “Questa è una partita che i nostri nipoti si ricorderanno per sempre”».

Davide Ballardini durante Genoa-Pescara 4-1 5 maggio 2013 al Ferraris. (Foto Gabriele Maltinti/Getty Images)
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