Oggi, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, abbiamo visto come il Davide (Nicola) rossoblù abbia ridimensionato il Golia (Gasperini) bergamasco. Subito dopo il fischio d’inizio l’Atalanta si è proiettata in avanti per mangiare in un solo boccone il Genoa: i padroni di casa si sono schierati ad altezza della zona mediana, certi di dominare il gioco e di schiacciare gli avversari nella propria metà campo. E’ arrivato così il vantaggio di Toloi e sembrava che fosse iniziata un’altra goleada dopo quella di Torino. E invece? Il Davide rossoblù ha iniziato a roteare la sua fionda e a colpire il Golia nerazzurro: gioco rapido, l’italico contropiede è andato in scena, fruttando il pareggio dopo soli 7 minuti con Sturaro che si lancia in area e viene falciato da Hateboer ed è rigore. Capitan Criscito lo trasforma e zittisce tutto il Gewiss Stadium (un tempo “Brumana”). Gasperini si infuria con i suoi giocatori per aver trattato con superficialità i rossoblù. Davide non si scompone: prende coraggio e rotea ancor più velocemente la sua fionda e colpisce con forza il malcapitato Golia. Parte un altro contropiede, con il Grifone che controlla le fasce: Sturaro (ancora protagonista) serve Sanabria che di testa infila Gollini. E’ il vantaggio insperato: lo stadio si gela di colpo, ma il settore dei tifosi rossoblù impazzisce di gioia. Golia ha però un sussulto: poco dopo, Zapata s’invola sulla sinistra, mette un pallone al centro per Ilicic che, lasciato colpevolmente senza marcatura dalla difesa genoana, con un tiro a volo che ha battuto Perin.
La ripresa è un po’ meno intensa: Davide e Golia sono stanchi e alla fine pareggiano 2-2. Due “nei” nella più che soddisfacente prestazione genoana: il cartellino giallo a Romero che perde tempo e l’espulsione del generoso Behrami che avrebbe dovuto essere sostituito da Nicola dopo la prima ammonizione. I due giocatori salteranno la sfida col Cagliari di domenica prossima che dovranno vincere a tutti i costi, considerata la vittoria sul tappeto rosso del Lecce sul Torino in caduta libera e che lo ha portato tre punti avanti al Grifone. Ma nulla è perduto: le due trasferte di Firenze e Bergamo, considerate impossibili, hanno portato due punti importanti. Ma ora ne occorrono tre: sarebbero fondamentali, considerato che i salentini giocheranno a Napoli, impegno tutt’altro che semplice. E, a proposito, il Genoa ha però un gran Criscito: in dialetto napoletano, il cognome del capitano significa “lievito madre” alla base di pane, pizza e altre delizie culinarie. Potrebbe anche significare una sua crescita e di tutti i compagni verso la salvezza: i tifosi, che adorano Mimmo, se lo augurano di tutto cuore.
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Una breve considerazione sul mercato appena concluso. Il Genoa si è rafforzato in difesa con l’esperto Masiello, oggi molto efficace contro la sua ex squadra, e Soumaoro, sulla carta una vera forza della natura.
Per contro, si nota che sono ben quattro i prestiti Destro, Soumaoro, Perin e Iago Falque, con quest’ultimo da recuperare dopo un periodo di inattività. Ciò significa che già a giugno si dovrebbero ancora acquisire altri giocatori. Manca inoltre un bomber da potenziale doppia cifra: Pinamonti oggi si è mosso bene, ma è lontano (a meno di eventuali esplosioni nelle prossime giornate) dal poterlo diventare. Comunque, come sempre, sarà il terreno di gioco l’unico giudice di quanto svolto nel mercato di gennaio. Passo e chiudo!